L’Italia fuori dal Mondiale e una Nazionale da rifondare. Una ripartenza su cui bisogna puntare soprattutto sui giovani. Una parola molto difficile e troppo spesso strumentalizzata. In questi giorni, è in corso il Festival Dei Giovani. Tra i vari ospiti, anche l’allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri, intervenuto sulla questione giovani che si affacciano al mondo del calcio: “Da qualche anno a questa parte c’è la tendenza a considerare campioni dei ragazzi che hanno giocato appena due o tre partite. Così però si bruciano le tappe. A vent’anni un calciatore non può avere la maturità di uno di 28″. Chiaro e conciso, come sempre. L’allenatore bianconero non ha dubbi. La gestione dei giovani, soprattutto in Nazione come l’Italia, sempre più restia a lanciare giovanissimi, vanno valutate nel miglior modo possibile. Altrimenti si rischiano magre figure come quella compiuta dall’Italia il 24 marzo al Renzo Barbero di Palermo, sconfitta per 0-1 dalla Macedonia nel Nord, nella semifinale playoff per i Mondiali in Qatar nel 2022.

“Vittoria più bella? La C col Sassuolo”

Nel proseguo del suo intervento, Massimiliano Allegri ha parlato della sue vittorie più belle da allenatore: “Sono tutte belle le vittorie. Non saprei scegliere” – ha spiegato l’allenatore della Juventus – “Mi ricordo il campionato di C vinto col Sassuolo o il primo scudetto in Serie A. Le sconfitte invece sono tutte brutte, alcune pesano di più perché ti rimane il dubbio che avresti potuto fare qualcosa di meglio”. Sorprende dunque tutti Allegri, con la scelta della sua vittoria più bella. Il livornese ha allenato per una stagione in Emilia Romagna, guidando il Sassuolo nella stagione 2007/2008. In quell’anno i neroverdi vinsero la C e ottennero la prima storica promozione in Serie B della loro storia. Durante quella stagione, Allegri condusse i suoi anche alla vittoria della Supercoppa di Serie C. La vetrina con il Sassuolo portò Allegri a firmare il primo contratto da allenatore in Serie A, nel 2008 con il Cagliari.