DEF, delusione per famiglie ed imprese: ‘solo’ 5 miliardi

“Oggi a essere pessimisti si sbaglia meno che a essere ottimisti”. Parole e musica di Mario Draghi, nel suo passaggio più incisivo nell’ambito della conferenza condotta con al fianco il ministro Daniele Franco. Obiettivo? Presentare  il Def  da poco approvato all’unanimità dal governo. Il Premier trova anche il tempo di rispondere alle previsioni funeste del presidente di Confindustria.

“Produrre in Italia non conviene”, aveva affermato Bonomi, dichiarazioni rispedite al mittente da Draghi e bollate come esagerate. Poi chiarisce: “È chiaro che la guerra ha causato un peggioramento delle prospettive di crescita”.

DEF, la delusione di famiglie ed imprese

“Grande delusione dal DEF, ma del resto le speranze non erano troppe. Servono sicuramente molte più risorse per aiutare le lavoratrici e i lavoratori, i pensionati e le famiglie oggi in grande difficoltà per l’aumento delle bollette e dei prezzi al consumo. In questo scenario è bene ricordare che secondo le previsioni i salari aumenteranno del 2% circa, mentre l’inflazione da caro energia è del 7%. Così le aziende chiuderanno e sempre più famiglie scivoleranno sotto la soglia della povertà.”.

Così in una nota le deputate di ManifestA nel commentare il Documento di economia e finanza presentato in anticipo ieri dal Governo.

Priorità alle spese militari

“Ma è ormai chiara la linea del Governo: i fondi per aumentare le spese militari, addirittura eliminando l’IVA sulle armi come se fossero beni essenziali, si trovano in uno schioccare di dita, quando si tratta poi di aiutare gli italiani, duramente provati dopo oltre due anni di pandemia e con la crisi energetica, allora si riguarda al bilancio dello Stato in rosso. Anziché tendere alla riduzione del deficit e destinare solo 5 miliardi a imprese e famiglia, Draghi abbia il coraggio di fare un altro scostamento di bilancio, inserire una tassazione del 10% su extraprofitti e avviare una seria riforma fiscale che contenga una patrimoniale sulle grandi rendite”, concludono le deputate.