Prosegue il braccio di ferro tra Cina e Stati Uniti, l’ultimo botta e risposta è la delicata questione di Taiwan e il paragone con l’Ucraina. A fare chiarezza sulle posizioni di Pechino è il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian. Zhao etichetta “un nuovo ciclo di tensione” in merito alle parole del segretario al Tesoro americano, Janet Yellen. Quest’ultima ha minacciato la Cina di sanzioni nel caso in cui si muovesse in maniera aggressiva contro Taiwan. E intanto si attende la visita sull’isola di Nancy Pelosi, che provocherà certamente reazioni rabbiose a Pechino.
Già prima che scoppiasse il conflitto in Ucraina la Cina aveva incrementato la quantità di operazioni militari nei pressi di Taiwan, con caccia e navi da guerra. Lo spettro di un doppio scontro parallelo allarma gli osservatori.
Zhao avverte: “Gli USA non giochino con il fuoco”
Zhao lancia un messaggio forte e chiaro agli USA, invitandoli caldamente a ponderare le mosse future:
“Se la speaker della Camera dei rappresentanti visiterà Taipei, la Cina adotterà misure risolute ed energiche per difendere fermamente la sovranità nazionale e l’integrità territoriale. Gli Stati Uniti sono pienamente responsabili di tutte le conseguenze. Inoltre, la Cina si oppone fermamente a tutte le forme di interazione ufficiale tra gli Stati Uniti e la regione di Taiwan”.
“Chi paragona Taiwan all’Ucraina vuole confondere l’opinione pubblica e trarre vantaggio dal caos. Questo vuol dire giocare col fuoco e chi gioca col fuoco finirà inevitabilmente per scottarsi“.
L’attivista Ai Weiwei prevede l’invasione della Cina a Taiwan
Seppur indirettamente le parole di Zhao rispondono anche alle dichiarazioni di Ai Weiwei, attivista cinese in esilio a Parigi. Per Weiwei l’Ucraina rappresenterebbe un laboratorio per studiare le reazioni dell’Occidente nell’ipotesi di un’invasione a Taiwan:
“Una logica c’è ed è legata alla sovranità di Taiwan, che per Pechino resta una questione irrisolta. Una visione che la Cina proietta sulle rivendicazioni della Russia su parti dell’Ucraina, proprio come Pechino rivendica Taipei. Taiwan, da settant’anni di fatto un Paese indipendente, rischia una guerra che Pechino non considererebbe un’invasione. La situazione in Ucraina è un preludio e un’esercitazione di quanto la Cina farà a Taiwan. Pechino può valutare la consistenza militare delle due parti, come reagiscono Europa e Stati Uniti. Tutto questo aiuta parecchio a capire che cos’aspettarsi una volta scoppiata una guerra con Taiwan”