Gianluca Grignani spegne oggi cinquanta candeline, festeggiato da tutti i suoi fan è uno dei cantautori maggiormente amati nel panorama musicale del nostro paese. Una vita fatta di eccessi e successi ma con il talento che lo ha consacrato come grande rocker ed è considerato come uno dei migliori musicisti della sua generazione. Numerosi i premi vinti dal cantautore nato a Milano il 7 aprile del 1972, in oltre 25 anni di carriera ha collezionato: un telegatto, la nomination ai nastri d’argento per la colonna sonora del film “che ne sarà di noi”, il premio Mia martini e molti altri. Soprannominato “poeta maledetto” per via della sua musica e dei suoi testi, ha ricevuto dalla rivista Rolling Stone il premio come miglior brano rock italiano con la sua “La fabbrica di plastica”.

Gianluca Grignani: “Il popolo è rock, io sono un esistenzialista”

In occasione del suo cinquantesimo compleanno, Gianluca Grignani ha rilasciato un’interessante intervista alla rivista Rolling Stone in cui analizza diversi tratti della sua carriera e dei suoi ultimi lavori: “Sono stato otto mesi chiuso in una stanza della casa, che è adesso è diventata il mio studio, quando ancora c’era tutta la mia famiglia. C’era soltanto un letto, un piano Rhodes, una chitarra elettrica con amplificatore e la cornice di un quadro attaccata al muro con dentro niente. Ascoltavo un sacco di musica, dal rock all’elettronica, ma soprattutto blues che è quello che mi ha più influenzato e che ritroverai nei miei nuovi lavori. Credo di aver fatto un nuovo La fabbrica di plastica, che però non anticipa i tempi come aveva fatto quell’album negli anni ’90. È musica che, pure essendo stata scritta nella bolla isolata del mio studio, è figlia dei tempi che viviamo, molto accessibile. Saranno anche i cinquant’anni, ma mentre prima non m’interessava una risposta immediata del pubblico, adesso la voglio e quindi cerco di essere compreso subito, di essere popolare. Il mondo del rap mi vuole bene, è stata fatta un’indagine di mercato dalla casa discografica da cui si evince che sono molto amato da chi fa musica urban. E a me piace l’attitudine di questi musicisti, penso a Blanco, Shablo, Guè.”

Il compleanno del poeta maledetto

Gianluca Grignani nell’intervista alla rivista Rolling Stone ha anche raccontato le polemiche legate alla sua apparizione all’ultimo festival di Sanremo e di come festeggerà il suo compleanno: “Farei anche lo Zecchino D’Oro, basta che mi senta a mio agio. Quest’anno all’Ariston è stato così, e guarda che accoglienza che ho avuto! È stato super, forse anche perché ero ospite e non in gara. Ho visto una signora che si sbracciava e ho detto a Irama: andiamo?. Ho pensato a Fiorello che lo fa sempre, a Benigni che era entrato col cavallo bianco. E poi Irama ha deciso di andare. Ho sentito un sacco di calore dalla gente e ho pensato che la mia famiglia oltre ai miei figli sono le persone. Credo che farò una festa, ma più in là, non adesso. Per oggi mi sono fatto preparare una torta con una frase specifica e festeggerò da solo. Arrivo da un periodo travagliato e faticoso, dopo cinque anni di lavoro su un nuovo progetto, e ho bisogno di riposare.