Il processo avrà inizio il 7 luglio e vedrà andare a processo 59 imputati ritenuti colpevoli del crollo del Ponte Morandi a Genova. “Siamo contenti, un grande lavoro della Procura. Adesso un primo giudice ha confermato la validità dell’accusa. È la giornata più importante di questi quattro anni”. Così Egle Possetti la portavoce delle vittime dei parenti.

Nel tragico incidente del 14 agosto 2018 ci furono 43 vittime, Autostrade per l’Italia e Spea risarciranno circa 30 milioni di euro e usciranno dal processo, che vede invece tra gli imputati l’AD di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci.

Con il patteggiamento Aspi e Soea evitano le sanzioni che avrebbero potuto ricevere da un’eventuale condanna, la concessionaria responsabile della manutenzione ha messo sul piatto per il sequestro preventivo 26.857.433 euro. “Importo corrispondente al complessivo valore del progetto di retrofitting degli stralli delle pile 9 e 10”.

Progetto approvato a giugno 2018 e mai portato a termine, che secondo la maxi-perizia del gip avrebbe evitato il crollo. Autostrade per l’Italia ha risarcito tutte le famiglie delle vittime tranne due, che hanno rinunciato al risarcimento riservandosi il diritto di essere parte civile nel giudizio.

L’udienza preliminare sul crollo del Ponte Morandi e la maxi-perizia

L’udienza preliminare è andata avanti per quasi sei mesi -dal 15 ottobre scorso-. I pm Massimo Terrile e Walter Cotugno sono stati inflessibili nel corso delle 11 udienze a cui hanno preso parte. “Il Morandi era una bomba a orologeria. Si sentiva il “tic-tac” ma non si sapeva quando sarebbe esploso”.

Le accuse contestate sono: omicidio stradale, crollo doloso, omicidio colposo plurimo, omissione d’atti d’ufficio, attentato alla sicurezza dei trasporti, falso e omissione dolosa di dispositivi di sicurezza sui luoghi di lavoro.

L’accusa afferma che molti degli indagati sapesse che il ponte fosse in procinto di cedere, senza fare niente. Le indagini sono andate avanti per tre anni, e la maxi-perizia ha decretato che il crollo è stato causato da poca manutenzione e assenza totale di controlli.