Nuovi passi importanti per l’economia con la Commissione europea e la Bce che stanno varando il ruolo dell’euro digitale nel futuro prossimo. L’obiettivo della consultazione sarà quello di analizzare tutti gli aspetti tecnici principali soprattutto dal punto di vista politico, giuridico ed anche sociale.
Per adesso si stima che l’euro digitale possa essere formulato come prototipo entro il 2023, una data che segna l’attenzione sempre maggiore verso questo tema. Naturalmente, già nel 2020 il tema era stato proposto sui tavoli degli esperti di finanza per avere un primo riscontro sull’efficacia di una manovra economica di questo tipo.
Euro digitale: gli obiettivi prefissati
Quella che potrebbe sembrare una rivoluzione completa dell’economia europea, in realtà trova risvolti molto più sociali se si analizzano gli obiettivi dell’euro digitale. Con quest’ultimo, difatti, si punta ad offrire un sostegno corposo che possa dare manforte alla vita quotidiana dei cittadini, ponendosi quindi come un valore aggiunto per tutti noi.
Non c’è attualmente il rischio che l’euro digitale possa sostituire la moneta fisica ed il contante, ma semplicemente come un ulteriore strumento di pagamento.
Euro digitale: il parere degli esperti di economia
Sempre nell’ottica descritta poco fa, risultano chiarificatrici le parole di Mairead McGuinness, Commissaria per i Servizi finanziari, che ha dichiarato:
“Negli ultimi anni la digitalizzazione ha portato a cambiamenti innovativi nel sistema finanziario, con l’uso crescente di mezzi di pagamento digitali da parte dei consumatori. Si prevede che tale tendenza continui in futuro. Man mano che i pagamenti privati si digitalizzano, anche la moneta della banca centrale deve essere resa più moderna. La forma digitale consentirebbe all’euro di rimanere rilevante in un mondo digitale e contribuirebbe a rendere l’euro accessibile a tutti, aggiungendosi al contante”.
Alle sue parole si è unito il “nostro” Paolo Gentiloni che ha affermato:
“L’euro digitale offrirà importanti opportunità per la nostra economia. Adattando la moneta pubblica al 21º secolo possiamo rafforzare il ruolo dell’euro sulla scena internazionale e sostenere l’autonomia strategica aperta dell’UE”.