L’ISTAT ha fatto il punto sull’economia delle famiglie italiane nel 2021. Consumi in crescita e meno risparmi, che sono scesi al 13,1% contro il 15,6% del 2020. “Nel corso del 2021 l’espansione dell’attività produttiva e il ritorno delle retribuzioni ai livelli del 2019 hanno generato una crescita del reddito disponibile delle famiglie consumatrici del 3,8% (+42,5 miliardi di euro), dopo che nel 2020 si era avuta una contrazione del 2,7% (-30,6 miliardi). Il potere d’acquisto, pur aumentando del 2,1% su base annua, non si è riportato ai livelli pre-crisi”.
Il 2021 è stato importante anche per l’immobiliare italiano. “Gli investimenti in abitazioni delle famiglie consumatrici hanno mostrato un rilevante incremento (17,1 miliardi di euro, +28,9%) dopo un biennio di contrazione, anche grazie al sistema di incentivi alle ristrutturazioni”, spiega l’Istat.
La ripresa comunque non è abbastanza per riportare il sistema ai livelli precedenti alla crisi: siamo circa 20,6 miliardi sotto rispetto a quanto emerso nel 2019. Le società finanziarie sono le uniche non in ripresa, con un calo del 2,5% nel 2021 rispetto al 2,2 del 2020.
La situazione delle piccole imprese
Buone notizie invece per piccole imprese ed autonomi, che hanno segnalato un +7,6% del valore aggiungo, ben 19,7 miliardi di euro in più rispetto a due anni fa. L’attività produttiva del settore delle famiglie, su cui la pandemia ha pesato tanto (-10,3% nel 2020) è rimasto sotto ai livelli pre-crisi, con -10,1 miliardi di euro.
Dopo che le amministrazioni pubbliche si erano indebitate in maniera rilevante nel 2020 nel 2021 il debito si è ridotto di 30,7 miliardi di euro, stabilizzandosi a 128,3 miliardi grazie anche alle entrate fiscali e contributive.
Altra nota dell’ISTAT è che nel 2021 la posizione nostrana verso i paesi esteri è in attivo di 42,5 miliardi, meno 18,9 miliardi rispetto al 2019.