Studio Battaglia, la fiction di Rai1 prodotta da Palomar e Tempesta, si è conclusa martedì 5 aprile con buoni ascolti ma inferiori rispetto a quanto avrebbe meritato.

Le quattro puntate hanno sempre viaggiato sopra i 4 milioni, chiudendo a 4,2 milioni di spettatori con il 19,7 di share. Il finale ha infatti lasciato aperta la possibilità di un sequel, grazie alla bravura del cast e all’ottima capacità di rendere una serie italiana un perfetto rifacimento nostrano di una serie britannica: The Split, distribuita da BBC Studios.
La trama, ambientata a Milano, narra di quattro donne: Marina Battaglia (Lunetta Savino) avvocatessa a capo dello studio legale di famiglia e le tre figlie: Anna (Barbora Bobulova), che molla tutto per andare a lavorare nello studio concorrente, Nina (Miriam Dalmazio) e Viola (Marina Occhionero), la piccola e anticonformista di casa.
Un legal dramedy in cui tra una causa e l’altra spuntano l’ex marito di Marina, interpretato da Massimo Ghini, e l’avvocato Munari (Giorgio Marchesi), che mettere in crisi il matrimonio di Nina.
La sceneggiatura è firmata Lisa Nur Sultan.
Una fiction Studio Battaglia, che per i temi trattati risulta difficile affascinare il pubblico italiano non abituato alle complessità e contraddizioni familiari tra unioni civili, famiglie omogenitoriali, ma anche eredità digitale e tutela dell’immagine.
Anche se Rai Fiction e il produttore Carlo Degli Esposti, della Palomar, non hanno confermato la seconda stagione di Studio Battaglia, le protagoniste della serie sì. Barbora Bobulova ha infatti dichiarato a FanPage: “La seconda stagione? Non sono io a poterla confermare, ma ovviamente ci speriamo“. Lunetta Savino ha invece ammesso che “sul tavolo della produzione, è nei piani”.