L’imprenditore Alberto Genovese, accusato di aver violentato dopo aver drogato due giovanissime modelle, ha chiesto il rito abbreviato che, tra le altre, prevede uno sconto di un terzo della pena.

Il presunto reato sarebbe avvenuto il 10 ottobre nell’attico vista Duomo dell’imprenditore e in una villa ad Ibiza.

Gli avvocati difensori di Genovese depositeranno una relazione psichiatrica, analisi mediche, tossicologiche e altro materiale che è stato ricavato dai vari profili social.
Tutta documentazione che l’imprenditore ha chiesto vengano considerate nel rito abbreviato.

Al momento Genovese si trova in una clinica -comunque sotto il regime di arresti domiciliari- dove si sta disintossicando.

Sarà compito del GUP accettare o meno la richiesta dei difensori di Genovese il prossimo giugno.

L’imprenditore non ha voluto parlare con i giornalisti che lo hanno seguito all’uscita del Tribunale.

Genovese, accompagnato dai suoi legali, non ha rilasciato dichiarazioni ai molti cronisti e operatori tv che lo hanno seguito mentre lasciava l’aula del settimo piano del Palazzo di Giustizia.

Genovese, il rito abbreviato e l’offerta di risarcimento da 155mila euro

Anche l’ex ragazza, a processo per concorso di reato, ha chiesto il rito abbreviato, ora c’è fino al primo giugno per le altre parti per valutare i documenti depositati da Genovese.

Nel frattempo i risarcimenti offerti alle due vittime, per una somma che ammonta a 155mila euro totali circa, sono stati respinti.

130mila euro la cifra sul piatto per la allora 18enne, seguita dall’avvocato Luigi Liguori, che ha già speso 25mila euro di spese mediche.

25mila euro i soldi che Genovese aveva offerto alla 23enne, ma anche in qui la risposta è stata negativa