Renato Zero è pronto a condividere con il suo pubblico un episodio nuovo della sua carriera, un ”Atto di Fede’‘. Il cantautore romano lo ha annunciato durante una conferenza stampa gloriosa, nella cornice della sala Esedra del campidoglio di Roma: l’8 aprile esce il suo nuovo disco, dall’evocativo titolo ”Atto di fede”.
Nel disco, ben 37 tracce che raccontano Renato Zero nella sua nuova evoluzione, che ai giornalisti ha raccontato come un ritorno all’entusiasmo, alla creatività. Zero si sente rigenerato e sceglie di raccontare l’inquietudine della sua randagia anima in un disco pienissimo di contenuti su cui riflettere. Il cantautore romano ci confessa di non voler arrendersi alla stasi ma di volersi confrontare con un mondo complicato, che vuole indagare e provocare. Per sentirsi vivo e partecipe, sceglie appunto di fare ”Un atto di fede”.
L’annuncio dei concerti
E’ stato quindi annunciato il grande ritorno dal vivo a settembre, per la prima volta al Circo Massimo, luogo simbolo di Roma. ZEROSETTANTA si svolgerà attraverso quattro concerti-evento il 23, 24, 25 e 30 settembre, prodotti da Tattica. Durante la Conferenza Stampa, Renato Zero ha ammesso che questo disco rappresenta una sfida. ”Ci eravamo dimenticati di Dio, lasciando che la stanchezza intellettuale ci impedisse di raggiungerlo” ammette. Ma in questo periodo di difficoltà per l’umanità intera sottolinea come ‘‘è solo con il dolore che comprendiamo noi stessi e apprezziamo la serenità, solo dopo esser inciampati nel buio”. E questo disco sembra volerci donare nuova luce. Una luce che Renato Zero non vede l’ora di poter accendere di nuovo sul palco, in particolare quello del Circo Massimo. Si terranno infatti nel mese di settembre 2022 una serie di concerti su uno dei palchi più grandi della Capitale e si terranno sia per presentare questo album, sia per festeggiare – seppur con due anni di ritardo – i 70 anni dell’artista. “Il nostro lavoro non è un lavoro normale, premiato da una remunerazione..è premiato dalla soddisfazione di vedere qualcuno che ti sorride e che ti dice di aver fatto bene. Con “Atto di fede” ho provato a sentirmi nella capacità di godere della vittoria di aver ampliato l’orizzonte della mia scrittura”.
Un orizzonte certamente ampliato, che cerca di arrivare al trascendentale. Nell’album, come dicevamo in apertura, ci sono 37 tracce: quasi la metà delle quali sono reading di lettere scritte da alcuni ”amici” di Renato Zero: da Sergio Castellitto a Marco Travaglio. Lettere sulla vita, sulla morte, sulla liberà, sulla bellezza, sulle donne, sul perdono e su altri temi complessi, espressi prima in parole e poi in musica, con sullo sfondo un’orchestra maestosa, un coro e un organo che rende tutto alto, vicino al cielo. Stiamo parlando della Budapest Art Orchestra, diretta da Andras Deak, del Coro Internazionale istituito dall’Orchestra Filarmonica della Franciacorta e dalle imponenti interpretazioni di Giacomo Voli e di Lorenzo Licitra.
Le parole degli ospiti del disco
Sergio Castellitto interviene durante la conferenza, ammettendo che ”Quando Renato mi ha chiamato per invitarmi in questo progetto..non c’ho capito niente! Ma ho ovviamente accettato..a Renato non riesco mai a dire di no. E poi abitare in qualcosa con la sua firma è abitare in qualcosa di speciale, per cui provare naturalmente nostalgia”.
Sembra che l’entusiasmo nel fare musica sia tornato mentre si vedeva la fine di quella pausa forzata dai palchi causata dalla pandemia. In quel periodo, l’artista romano ha cercato di riempire sempre le proprie giornate con dei progetti. Tra questi, chiamare gli amici per realizzare un opera in condominio, sentendo le loro campane su temi molto importanti. “Ma non mi sentivo di gestire questo accostamento alla fede in prima persona quindi ho cercato la condivisione con realtà molto diverse tra loro. Ad accomunarli solo la poesia e la capacità di essere leggeri nel senso vero del termine.”
Tornando all’annuncio relativo ai live autunnali, Zero si dichiara in attesa di un pubblico – il suo pubblico, i Sorcini – pronto ad un abbraccio che spenga quel senso di solitudine in cui stiamo vivendo da troppo tempo. “Ben venga questo settembre- il mese della mia nascita (perché il 30 veniva al mondo questo capolavoro) – che ci potrà dare nuova gioia.” E alla domanda sul cosa potranno aspettarsi i fan dal concerto Zero risponde così: “Di tutto. Perché non è mai lo stesso albero di natale e non è mai lo stesso natale. Nel corredo porterò anche gli amici, personaggi che con me han condiviso una parte del percorso artistico. E cambierò ogni sera scaletta, per omaggiare tutti i fan che hanno comprato i biglietti di tutte le serate.”
In più, Zero rivela che il Circo Massimo vedrà qualcosa di non replicabile . Ci saranno costumi originali, un’orchestra molto nutrita, una band a garantire una sonorità moderna. “Oggi i giovani si copiano tutti un po’ tra loro. Io vorrei lasciare lo scettro a chi fa suonare i professionisti e non il plugin”, dichiara.
Il cantautore festeggerà quindi questi 70 anni con ostinazione, con l’intento di non voler rinunciare alla sua essenza, lottando contro questo periodo – di guerra e pandemia – che vuole togliere spazio ad individualismo e libertà. E, in quello che ci dichiara essere un futuro breve ma da vivere intensamente, vi invitiamo ad esserci, ai concerti di Renato Zero, e a compiere con lui, un ”Atto di fede” verso le cose belle ed emozionanti come la musica.