Salvatore Galdo, il fidanzato di Carol Maltesi, la ragazza uccisa e poi fatta a pezzi dal suo vicino di casa a soli 25 anni, ha parlato ieri sera in esclusiva a “Fuori dal Coro” su Rete 4.

Durante la trasmissione condotta dal giornalista Mario Giordano, Galdo ha raccontato dell’ultima volta in cui ha sentito la voce della sua compagna. “L’ultimo audio vocale risale al 10 gennaio, dovevamo partire insieme per un viaggio in Francia poi non ho più avuto sue notizie. Eravamo felici e mi è sembrato strano che fosse sparita”. 

Il messaggio del vicino, che si è spacciato per Carol

Poi Davide ha spiegato di aver ricevuto il 13 gennaio un messaggio da Carol, che gli diceva di voler rimanere da sola. Ma dall’altra parte del telefono non era Carol a scrivere, bensì Davide Fontana, il vicino di casa che l’ha uccisa, fatto a pezzi il suo cadavere e poi l’ha gettato in alcuni sacchetti in un dirupo a Borno, in provincia di Brescia.

“Dopo che l’ha uccisa – ha detto Galdo- mi ha scritto fingendosi lei, dicendo appunto all’improvviso che mi lasciava perchè io ero geloso, ma mi sembrava così assurdo che di botto non volesse più parlarmi, perché dovevamo partire insieme il 15 gennaio per la Francia e lei si sarebbe dovuta trasferire qui da me, a Praga. Aveva deciso di lasciare la casa a Rescaldina e di prendere una casa in affitto a Verona per stare con il figlio, che vedeva una settimana al mese e di trasferirsi da me nei giorni in cui non doveva vedere il figlio”.

Il killer aveva un rapporto morboso nei confronti della vittima

Salvatore, che vive in Repubblica Ceca e fa l’attore in film per adulti, ha parlato poi del rapporto morboso di Davide nei confronti di Carol. I due vicini di casa avevano infatti avuto una breve relazione due anni fa durante il lockdown. 

“Davide però non aveva mai accettato la rottura – ha spiegato Galdo – . Per questo motivo credo che il delitto sia stato premeditato, non credo alla scusa del video hard finito male. Non è una cosa plausibile, Carol non ha mai fatto questi video. Io sapevo tutto”. 

Secondo lui, dunque, è molto più probabile che Fontana non accettasse il fatto che Carol volesse lasciare l’appartamento dove viveva e avvicinarsi a Verona, vicino al figlio.