Variante Xe sintomi. Si spegne l’attenzione mediatica sul covid, ma non quella scientifica. E’ stata infatti scoperta Xe, una nuova variante che sarebbe del 10% più contagiosa rispetto ad Omicron 1 e 2. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità vi è “un tasso di crescita di circa il 10% rispetto a BA.2, ma questo dato richiede un’ulteriore conferma”.

Variante Xe sintomi

I sintomi della variante Xe al momento appaiono molto simili a quelli di Omicron, che aggredisce soprattutto le vie aeree superiori. Mal di gola e raffreddore, stando a quanto riportano gli esperti, sarebbero i sintomi principali. Bisogna però prestare attenzione anche ad altri campanelli di allarme come perdita di appetito, diarrea, sensazione di malessere generale.

Copertura vaccini

L’Oms non ha fornito  indicazioni riguardo ai sintomi della malattia causata da questa nuova variante né in merito alla resistenza agli attuali vaccini. “Finora non ci sono prove sufficienti per trarre conclusioni sulla trasmissibilità, sulla gravità o sull’efficacia del vaccino”,  ha spiegato la professoressa Susan Hopkins, consulente medico di riferimento della Uk Health Security Agency (Ukhsca).

Origine variante Xe

La variante Xe è stata individuata per la prima volta il 19 gennaio scorso nel Regno Unito. Finora sono più di 600 le persone sulle quali è stata rilevata.

Variante puzzle

La variante Xe è stata definita anche variante puzzle dall’immunologo Giacomo Gorini, il ricercatore italiano che ha all’università di Oxford ha collaborato al progetto del vaccino anti-Covid poi distribuito da AstraZeneca. “Sono chiamate varianti ricombinanti perché sono come ‘puzzle’ di varianti già classificate”. Secondo il prof. Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e professore di Nefrologia all’Università degli Studi di Milano, “è possibile che un soggetto sia stato infettato contemporaneamente da due varianti diverse e che i virus, durante la replicazione, abbiano subito un mescolamento del materiale genetico. Se la variante ricombinante ha un vantaggio evolutivo nella capacità di trasmissione diventerà predominante rispetto alle precedenti ed è quello che potrebbe succedere con Xe. L’unica arma di difesa che abbiamo è potenziare i sistemi di sequenziamento per non farci cogliere impreparati”.