Accadde oggi, 6 aprile 1924: la legge Acerbo e la vittoria fascista. Le elezioni politiche italiane di 98 anni fa per l’elezione della Camera dei deputati, furono le ultime multipartitiche a sovranità popolare prima della dittatura fascista. La frammentazione elettorale delle precedenti elezioni (quelle del 1921) spinse il Partito Nazionale Fascista a presentare un progetto di legge elettorale in nome della governabilità.

Accadde oggi, 6 aprile 1924: la legge Acerbo e la vittoria fascista

La cosiddetta legge varata nel 1923 che prevedeva un proporzionale con voto di lista e premio di maggioranza, venne approvata in un clima intimidatorio come denunciò il socialista Filippo Turati. La campagna elettorale prima e le elezioni poi, furono caratterizzate da un clima di intimidazione e da ripetute violenze da parte degli squadristi del Partito Nazionale Fascista. Violenze e relativi brogli denunciati successivamente in Parlamento da Giacomo Matteotti; denuncia che poi costò la vita al segretario del Partito Socialista.

I partecipanti al voto

Non avevano diritto di voto le donne. Mentre, erano temporaneamente privati del diritto di voto, sottufficiali e soldati dell’Esercito, della Marina e dei corpi organizzati militarmente per servizio dello Stato. Alla consultazione presero parte 23 liste con 1.306 candidati, di cui 346 erano deputati uscenti e 41 che avevano esercitato il loro mandato nel corso della precedente legislatura. Si recò alle urne il 63,78% degli aventi diritto.

Le liste in lizza

Oltre alla Lista Nazionale (nota anche come “listone”) e alla Lista Nazionale bis, si presentarono sette liste liberali e quattro liste democratiche di opposizione: due socialiste, due autonomiste (slavi-tedeschi e sardi) e una lista ciascuna per popolari, comunisti, repubblicani, demosociali e agrari. Solo tre liste scesero in campo in tutto il Regno d’Italia: Lista Nazionale, PPI e PSU. Con la nuova legge elettorale era stata introdotta la scheda di Stato stampata su carta bianca, che riportava i contrassegni delle liste ammesse per le votazioni nelle varie circoscrizioni.

Le modalità di voto e la ripartizione dei seggi in base alla legge Acerbo

L’elettore poteva esprimere il proprio voto tracciando un segno sul simbolo della lista prescelta. In base alla nuova legge elettorale, alla lista più votata a livello nazionale (con almeno il 25% dei voti validi) venivano assegnati i due terzi dei seggi in tutte le circoscrizioni. Questo significava l’elezione in blocco di tutti i candidati della lista. Gli scranni rimanenti furono assegnati alle altre liste in proporzione ai voti ottenuti. Il “listone” fascista fece il pieno: il 60,09% per 4.305.936 voti che valsero 355 seggi.

La storia su Radio Cusano Campus e Cusano Italia TV. “La Storia Oscura”, dal lunedì al venerdì on air sulla radio dell’Università Niccolò Cusano dalle 20 alle 21.30. “A Spasso nel Tempo”, in onda sul canale 264 del digitale terrestre alle 23.00 del martedi.