Il Centro Enea di Frascati sta studiando un drone per il controllo delle emergenze nucleari nell’ambito del programma “Horizon 2020”.
Un drone italiano per il controllo delle sorgenti radioattive, anche in casi di emergenza. E’ quanto sta studiando l’ENEA come capofila del progetto europeo “INCLUDING” (INnovative CLUster for raDIological and Nuclear emerGencies). Nato nell’ambito del programma “Horizon 2020” della Commissione Europea per la prevenzione e la risposta ad emergenze radiologiche e nucleari. Questo sistema è stato già sperimentato con l’utilizzo di un drone “DJI Inspire”. In fase operativa potrà consentire la misurazione delle radiazioni ionizzanti in una specifica area senza esporre alla contaminazione radioattiva eventuali tecnici e soccorritori. Il progetto sarà presentato a breve. Università, laboratori e start-up lanciano nuovi progetti e applicazioni degli UAS.
A breve saranno anche presentati altri progetti ‘made in Italy’ nel settore dei droni. Tra questi, il sistema “ASPRID” (Airport System PRotection from Intruding Drones), sviluppato dal Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (CIRA) per la protezione degli aeroporti dal volo di droni non-autorizzati. Inoltre il sistema “Hangar”, realizzato dalla ADPM di Roma che riguarda una docking station intelligente per la gestione autonoma delle operazioni di decollo, atterraggio, ricarica e trasmissione dati di droni. L’Università di Bologna ha conquistato il premio speciale della giuria al “Leonardo Drone Contest” per lo sviluppo di un sistema a guida autonoma per droni. La start-up MPV di Forlì si è aggiudicata il “Premio E-TeC” dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) per lo sviluppo di una piattaforma multirotore. La Smart Geo Survey di Sassari ha ricevuto l’“Oscar Green” di Coldiretti Giovani per il progetto di un drone per il monitoraggio delle coltivazioni agricole.
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