05 Apr, 2022 - 19:52

Clima, gli esperti dell'Onu: "Le emissioni rallentano, ma non basta"

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Siamo a un bivio. Le decisioni che prendiamo adesso possono assicurarci un futuro vivibile. Abbiamo a disposizione tutti gli strumenti per ridurre il riscaldamento globale. È questo il passaggio chiave del terzo e ultimo rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc), il foro scientifico dell’Onu sul clima, dedicato questa volta alla mitigazione del cambiamento climatico

Clima: obiettivo tagliare le emissioni del 43% entro il 2030

Il report avverte che nel 2010 la media globale annuale delle emissioni di gas serra ha toccato i livelli più alti della storia umana", ma poi il trend è migliorato, con un tasso di crescita delle emissioni tra il 2010 e il 2019 che è stato inferiore a quello del decennio precedente. Uno spiraglio che spinge il team di scienziati dell’Ipcc a pronosticare che è possibile dimezzare le emissioni entro il 2030Per limitare il riscaldamento a circa 1,5°C occorre infatti che le emissioni si riducano del 43% entro il 2030. Allo stesso tempo anche il metano dovrebbe essere ridotto di circa un terzo, e bisogna raggiungere emissioni nette pari a zero. La ricetta per diminuire le emissioni è una sostanziale riduzione dell'uso di combustibili fossili, una diffusa elettrificazione, una migliore efficienza energetica e l'uso di combustibili alternativi, come l’idrogeno.

La guerra e il rischio dell'energia fossile

Il momento attuale però è molto delicato, dato che molti Paesi, tra cui l’Ue, stanno riconsiderando le loro politiche energetiche a causa della guerra tra Russia e Ucraina. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha lanciato l’allarme, denunciando le bugie e la follia morale ed economica dei Paesi che continuano ad investire nei combustibili fossili.Dal punto di vista economico, secondo gli esperti dell' Onu ci sono sufficienti capitali e liquidità a livello mondiale per colmare i vuoti di investimento utili contro il riscaldamento globale, anche se i flussi finanziari sono da 3,6 volte inferiori ai livelli necessari entro il 2030.
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Giulia Danielli
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