Emanuele Fiano, deputato del Partito Democratico, è intervenuto ai microfoni di ‘Mattina con Noi’, condotto da Tommaso Franchi e Annalisa Colavito. Il deputato ha parlato degli atti commessi dalla Russia, definendo Putin un vero e proprio dittatore che pagherà le sue azioni. In seconda parte si è discusso anche del ruolo, ritrovato, dell’Italia in Europa e delle vicende future dell’Unione.

Fiano: “Putin è un dittatore”

I crimini di guerra e il ruolo dello stesso Putin nel conflitto, è questo l’argomento con cui si è aperto l’intervento.

“Purtroppo sappiamo che la nostra esistenza è segnata da una lotta contro uno degli istinti più bui dell’uomo. Con la Soah abbiamo visto, forse, il punto più basso per i crimini commessi contro altri essere umani. Oggi, con la visibilità a nostra disposizione, possiamo osservare dei crimini di guerra che non dobbiamo paragonare alle camere a gas, ma comunque spaventosi, mettendo in rilievo che, a guidare l’uomo, deve essere il principio di responsabilità verso gli altri. L’essere umano inizia ad avere un codice quando gli vengono posti dei limiti.”

“Le immagini che abbiamo visto in queste ore fanno vedere, per chi ancora non avesse capito, non solo che le guerre sono sempre spaventose e che colpiscono sempre maggiormente i civili, ma che siamo di fronte ad un dittatore che oggi riconosciamo responsabile di crimini inimmaginabili. Un signore con il quale, anche oggi, stiamo commerciando e dialogando e questo pone un serissimo interrogativo sul futuro del mondo. La Russia siede nel Consiglio di sicurezza, è una delle grandi potenze del mondo e fa parte della rete del commercio mondiale. Tutti i Paesi che ora stano mettendo in atto sanzioni alla Russia, fino a ieri parlavano e trattavano con loro. Cosa ne sarà domani del mondo dopo che questo signore verrà reso colpevole?”

Fiano: “L’Italia è tornata grande in Europa”

Il deputato ha poi voluto parlare del ruolo centrale ritrovato in Europa dell’Italia.

“Mi sembra evidente che l’Italia abbia riconquistato un ruolo significativo. Recentemente c’è stato un incontro telematico tra il presidente degli Stati Uniti, il presidente francese, il primo ministro tedesco e il primo ministro Draghi. Questo ci fa dire che l’Italia, sia per i comportamenti dell’intero parlamento ma anche per l’autorevolezza riconosciuta allo stesso ministro Draghi, ha riconquistato un ruolo che può diventare di garanzia, confermato dal fatto che lo stesso Putin ha accettato la telefonata di Draghi e che hanno parlato, non ottenendo i risultati che avremmo voluto, del corridoio umanitario di Mariupol. Tutti questi fatti, però, ci dicono che l’Italia sta riconquistando, per come si è mossa in questi mesi e anche per come ha gestito la pandemia, un ruolo importante che è quello che si merita.”

“I mediatori saranno extra UE”

Secondo lo stesso Fiano i mediatori non saranno Paesi dell’Unione Europea.

“I mediatori saranno estranei all’Unione Europea, perché Putin reputa questi paesi come attori dalla parte avversa. Per questo motivo alcuni colloqui si stanno svolgendo in Turchia, che, nonostante faccia parte della Nato, ha delle relazioni strategiche nel mediterraneo con la Russia. Potrebbe esserlo Israele, così come la Cina, anche se mi sembra che non abbia nessuna intenzione di sporcarsi le mani.”

La nascita degli Stati Uniti d’Europa

Il conflitto darà una spinta alla nascita degli Stati Uniti d’Europa.

“Da questo conflitto emerge una grande incapacità dei grandi organismi sovrannazionali. L’Onu ha un Consiglio di sicurezza, del quale fa parte anche la Russia, nella quale vige il principio del veto. Per questo il Consiglio di sicurezza dell’Onu, che è stato inventato per risolvere, con l’intervento internazionale, i conflitti separando le parti in guerra, non può intervenire per la Russia mette un veto. Stessa cosa per l’Unione Europa, dove vige il principio dell’unanimità. Un primo effetto della guerra sarà l’odio, che durerà per anni, tra la Russia e l’Ucraina e, probabilmente, altri stati confinanti. Il secondo effetto, secondo me, sarà quello di una spinta agli Stati Uniti d’Europa. Se vogliamo avere un ruolo internazionale, come Europa, dobbiamo avere una difesa, una politica estera e commerciale comune.”