Da Bruxelles la Presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen lancia il nuovo affondo contro il Cremlino presentando il quinto pacchetto di sanzioni ai danni della Russia.
“Abbiamo visto tutti le immagini vergognose di Bucha e di altre aree dello Stato ucraino. Ieri ho espresso al presidente Zelensky le mie condoglianze e gli ho assicurato il pieno sostegno. Queste atrocità non possono e non rimarranno senza risposta. L’Ue ha istituito una squadra investigativa il cui compito è raccogliere prove sui crimini di guerra contro l’umanità in Ucraina”.
Le intenzioni del nuovo round di sanzioni contro Mosca vengono riassunte così:
“È importante mantenere la massima pressione su Putin e sul governo russo in questo momento critico. I quattro pacchetti di sanzioni finora decisi hanno colpito duramente e limitato le opzioni politiche ed economiche del Cremlino. Stiamo vedendo risultati sensibili. Ma alla luce degli eventi recenti dobbiamo aumentare ulteriormente la nostra pressione“.
Russia is waging a cruel, ruthless war, also against Ukraine’s civilian population.
We need to sustain utmost pressure at this critical point.
So today we are proposing a 5th package of sanctions. pic.twitter.com/GEuPQf0Wgr
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) April 5, 2022
I contenuti del quinto pacchetto di sanzioni dell’Ue
Le misure anti-Russia dell’Ue subiscono un ulteriore irrigidimento nei settori chiave, a cominciare dai carburanti e dalle banche. Von Der Leyen e il Ministro delle Finanze francese Le Maire hanno illustrato i provvedimenti:
“Imporremo embargo sul carbone, vale 4 miliardi. Gli Stati membri hanno indicato la loro volontà di includere nelle sanzioni il settore energetico, in proporzioni e seguendo un calendario da definire“.
Dombrovskis, vicepresidente della Commissione europea, ha affermato che il quinto pacchetto di sanzioni alla Russia non includerà solo il settore energetico, a cominciare dal carbone, ma anche misure stringenti sui trasporti.
“Stop totale alle transazioni riguardanti quattro banche chiave russe, tra le quali la Vtb, secondo più importante istituto del Paese. Le principali banche, rappresentano il 23% del mercato del settore bancario russo e andranno a indebolire ulteriormente il sistema bancario di Mosca”.
Sanzioni contro Mosca, il ruolo di import ed export
Il terzo, il quarto e il quinto punto si concentrano sulle limitazioni all’import ed export, che però non saranno totali.
“Divieto alle navi russe di accedere ai porti dell’Ue. Alcune esenzioni riguarderanno elementi essenziali come i prodotti agricoli e alimentari, gli aiuti umanitari e l’energia. Inoltre, proporremo un divieto per gli operatori di trasporto su strada russi e bielorussi“.
“Ulteriori divieti all’esportazione mirati, per un valore di 10 miliardi di euro, nelle aree in cui la Russia è vulnerabile. Ciò include, ad esempio, computer quantistici e semiconduttori avanzati, ma anche macchinari sensibili e attrezzature. Continueremo a minacciare la base tecnologica e la capacità industriale della Russia”.
Colpiti anche gli oligarchi in fase di importazione:
“Nuovi divieti specifici all’importazione, del valore di 5,5 miliardi di euro, per tagliare il flusso di denaro della Russia e dei suoi oligarchi, sui prodotti dal legno al cemento, dai frutti di mare ai liquori”
Von Der Leyen promette ulteriori restrizioni
Il sesto e ultimo pilastro è più un riassunto generale delle sanzioni che l’Ue intende perseguire da qui in avanti contro la Russia:
“Adottiamo una serie di misure molto mirate, come un divieto generale dell’Ue sulla partecipazione delle società russe agli appalti pubblici negli Stati membri. E l’esclusione di qualsiasi sostegno finanziario, sia esso europeo o nazionale, agli enti pubblici russi. Perché il denaro delle tasse europee non dovrebbe andare in Russia in nessuna forma”.
La stoccata finale preannuncia nuove misure in arrivo prossimamente:
“Con il quinto pacchetto non abbiamo finito. Stiamo lavorando a sanzioni aggiuntive che includano il petrolio e stiamo riflettendo su alcune proposte presentate dai Paesi membri come il tassare l’import di energia dalla Russia. Assumere una posizione chiara non è cruciale solo per l’Europa ma per tutto il mondo”.