L’energia è tra gli elementi delle sanzioni contro la Russia. In questi giorni di grande discussione intorno al conflitto russo ucraino si sta cercando, dal punto di vista comunitario, di intraprendere misure coese e coordinate. Sul tema interviene l’organo esecutivo dell’Unione europea, che specifica altre misure oltre alle altre in serbo per Mosca. L’energia fa parte del quinto pacchetto di sanzioni Ue “in discussione” e in via di definizione tra gli Stati membri e la Commissione europea. Lo ha reso noto il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, rispondendo a una domanda sulla presenza di misure restrittive contro il carbone e il petrolio russo.
Le sanzioni che l’Europa starebbe comminando alla Russia rientrano nella gestione dell’emergenza gas, anche se lo stesso Dombrovskis ha voluto specificare alcuni elementi cardine. “Stiamo anche analizzando scenari su cosa succederebbe se le forniture di gas all’Ue venissero tagliate per qualsivoglia motivo, se l’Ue decidesse di porre delle sanzioni o se la Russia le tagliasse”. “Guardiamo anche questi scenari. La conclusione è che, non senza problemi, è possibile affrontare una situazione del genere” ha affermato Dombrovskis, al suo arrivo alla riunione dell’Eurogruppo in Lussemburgo. Ora gli scenari rischiano di essere tanti e piuttosto spinosi.
Le sanzioni alla Russia passano per l’energia
Dinanzi al nuovo prospetto di sanzioni delineato dall’Unione europea emerge un nuovo dato: l’energia entra nel cuore delle misure comminate contro Mosca. Sul punto Dombrovskis è stato chiaro, affermando la linea comune iniziata già in passato da Ursula von der Leyen, attuale presidente della Commissione europea. Un’Europa coesa, dopo tanto tempo, passa anche e soprattutto dalle decisioni economiche che vanno a intaccare il tessuto sociale della Russia. Manca soltanto un tassello comunicativo per garantire all’Ue una posizione forte e di risposta alle decisioni del Cremlino sulla questione del gas e del pagamento in rubli per energia, giacimenti e risorse minerarie.