Stefano è stato ucciso di botte, è stata fatta giustizia nei confronti di coloro che ce l’hanno portato via”.

Sono queste le parole di Ilaria Cucchi. Parole che arrivano a quasi tredici anni dalla morte di suo fratello, il 22 ottobre 2009, e che seguono ad una duplice condanna di quasi la stessa durata. I giudici della Quinta Sezione della Corte di Cassazione hanno condannato a 12 anni per omicidio preterintenzionale i due carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro, accusati del pestaggio di Stefano Cucchi. La pena è stata ridotta di un anno, contrariamente ai 13 anni stabiliti dalla Corte d’Assise d’Appello e richiesta nuovamente oggi nella requisitoria. Stamane il calvario della famiglia Cucchi era stato riassunto dall’avvocato Fabio Anselmo con queste parole:

“Dopo 150 udienze e 14 gradi di giudizio, 15 con l’ultima, si spera venga messa fine a una verità giudiziaria che ormai tutti conoscono ed è ora che venga affermata in modo definitivo“.

Per due imputati, processo da rifare

La Cassazione ha inoltre disposto il rinvio in Appello per la rideterminazione della pena per altri due Carabinieri, Roberto Mandolini e Francesco Tedesco, accusati di falso. Entrambi in secondo grado erano stati condannati rispettivamente a 4 anni e 2 anni. Da segnalare però che il reato andrà in prescrizione il prossimo maggio. Tedesco fu il primo a parlare di pestaggio e a fare luce sui fatti accaduti nella caserma Casilina.

Depistaggi sul caso Cucchi, giovedi prevista la sentenza

Tra pochi giorni, giovedì 7 aprile, è prevista la sentenza del processo sui presunti depistaggi dopo il decesso di Cucchi, che vede imputati otto carabinieri accusati a vario titolo di falso, favoreggiamento, omessa denuncia e calunnia e per i quali il pm ha chiesto condanne che vanno da 1 anno e 1 mese fino a 7 anni.

La nota dell’Arma dei Carabinieri dopo la sentenza Cucchi

Anche i Carabinieri, dopo la duplice condanna hanno deciso di prendere delle sanzioni nei confronti di Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro:

“La sentenza emessa oggi dalla Corte di Cassazione sancisce le responsabilità di due dei quattro carabinieri coinvolti, a diverso titolo, nella vicenda della drammatica morte di Stefano Cucchi. Una sentenza che ci addolora, perché i comportamenti accertati contraddicono i valori e i principi ai quali chi veste la nostra uniforme deve, sempre e comunque, ispirare il proprio agire. Siamo vicini alla famiglia Cucchi, cui condividiamo il dolore e ai quali chiediamo di accogliere la nostra profonda sofferenza e il nostro rammarico. Ora che la giustizia ha definitamente terminato il suo corso, saranno sollecitamente conclusi, con il massimo rigore, i coerenti procedimenti disciplinari e amministrativi a carico dei militari condannati. Lo dobbiamo alla famiglia Cucchi e a tutti i Carabinieri che giornalmente svolgono la loro missione di vicinanza e sostegno ai cittadini”.

 

L’intervento a Restart 264 di Ilaria Cucchi, nella puntata dell’8 dicembre 2021