Cadaveri, fosse comuni, strade deserte, stanze delle torture, donne violentate. La città di Bucha, a meno di 30 km dalla capitale Kiev, è il teatro di morte peggiore che questa guerra in Ucraina ci ha fornito nei 40 giorni di conflitto. Nelle immagini riprese in strada si vedono i corpi esanimi sull’asfalto, dal satellite invece una fossa lunga almeno 15 metri accanto a una Chiesa. Il parroco della Chiesa ortodossa di Sant’Andrea Andryi Galavin ridotto a mero contatore di spoglie terrene.
Biden e Zelensky: “A Bucha macellai russi”
L’occidente torna a tuonare, condannando i massacri e promettendo nuove sanzioni contro la Federazione, il presidente Volodymyr Zelensky parla di “uno dei più grandi genocidi dalla seconda guerra mondiale” e ne definisce i colpevoli “macellai“. Lo stesso termine lo usa il Presidente americano Joe Biden. Macellai “che hanno ucciso deliberatamente e con soddisfazione“.
L’Europa istituisce una squadra investigativa sui crimini di guerra
“L’Ue ha istituito una squadra investigativa comune con l’Ucraina per raccogliere prove e indagare sui crimini di guerra e contro l’umanità” annuncia la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen. Sempre secondo l’Ucraina, sarebbero 7.000 i crimini di guerra già commessi in poco più di un mese. 175 al giorno.
Per la Russia a Bucha una messinscena dell’occidente
Mosca però non ci sta. E non solo respinge tutte le accuse, ma punta il dito chiaramente contro l’occidente: quanto successo a Bucha infatti per il Cremlino ha la regia degli Stati Uniti e della Nato, chiedendo una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per quella che è definita una “provocazione degli estremisti ucraini”. Nel frattempo, secondo l’esercito ucraino, Mosca ha mobilitato altri 60mila soldati, dopo che le stime sui decessi portano il conto a oltre 18mila militari russi morti. E intanto, da più parti si chiede di processare Vladimir Putin per crimini di guerra.