Dopo la strage di Bucha sono sempre di più le polemiche che coinvolgono il rapporto tra la Germania e la Russia, costringendo la cancelliera Angela Merkel a ribadire la propria posizione sull’Ucraina.
Il tema è molto chiaro e nasce in risposta anche alla “cortese” richiesta del presidente ucraino Zelensky che nella giornata di ieri aveva dichiarato:
“Alcuni politici pensavano che rifiutando l’ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza avrebbero potuto placare la Russia, convincerla a rispettare il nostro paese e a vivere normalmente accanto a noi. Invito la signora Merkel e il signor Sarkozy a visitare Bucha e vedere cosa ha ottenuto la politica di concessioni alla Russia in quattordici anni. Guardate con i vostri occhi gli uomini e le donne ucraini torturati”.
Dal canto suo, la cancelliera tedesca si era esposta indirettamente sulla questione lasciando che fosse un suo portavoce a chiarire la propria opinione:
“L’ex cancelliera Angela Merkel si riconosce nella decisione presa al vertice Nato del 2008 a Bucarest”.
Dall'ex cancelliera appoggia a ogni sforzo del governo tedesco e ogni sforzo internazionale per sostenere l'Ucraina contro l'invasione russa. https://t.co/0o5pSYc156
— RaiNews (@RaiNews) April 4, 2022
Merkel: Ucraina fuori dalla Nato ma pieno sostegno dalla Germania
La scelta di non includere l’Ucraina nella Nato risale al 2008 quando Merkel e Sarkozy in primis si opposero alla volontà dell’allora presidente Bush di includere i territori ucraini e la Georgia nell’alleanza atlantica.
Nonostante ciò, la cancelliera tedesca ha comunque ribadito la massima disponibilità a sostenere il popolo ucraino nel conflitto contro la Russia. Una frase che però non ha cambiato troppo il sentimento del capo negoziatore ucraino Mikhailo Podolyak che ha così commentato:
“La reazione della signora Merkel all’offerta di esaminare le atrocità russe a Bucha indica che le élite occidentali sono ancora sotto pericolose illusioni. Una possibile soluzione è quella di inviare documenti fotografici sul massacro di Bucha e le conclusioni degli esperti forensi ai politici europei”.
Oltre all’Ucraina anche la Polonia si è risentita dell’atteggiamento della Germania, ricordando i rapporti intensi di quest’ultimi con la Russia.