Il prezzo del petrolio è in rialzoquesto lunedì, anche se il prezzo inferiore ai 100 dollari al barile eva a 99,8 dollari al barile (+0,5%).
Inizio al rialzo anche per il Brent a quota 105,04 dollari (+0,62%). Il prezzo del greggio del Texas era tornato sotto la soglia dei 100 dollari venerdì scorso, dopo l’annuncio degli Usa dell’intenzione di rilasciare parte delle riserve.
I diversi fattori che incidono sul prezzo del petrolio
In ogni caso ci sono diversi fattori in gioco che agiranno da protagonisti nel prezzo del greggio.
Gli Stati Uniti, ad esempio, hanno annunciato un massiccio rilascio di greggio dalle riserve strategiche per combattere i prezzi dell’energia che sono stati sostenuti dall’invasione russa dell’Ucraina. Anche gli alleati all’interno dell’Agenzia internazionale per l’energia attingeranno alle scorte, con dettagli previsti questa settimana. Dopo la mossa del governo a stelle e strisce, Goldman Sachs ha ridotto le previsioni sui prezzi pur rimanendo ampiamente positiva sulle prospettive del petrolio.
Ad influire potrebbe esserci anche la questione dei colloqui per ripristinare un accordo nucleare del 2015 con l’Iran. Se concluso, il patto potrebbe aumentare le esportazioni ufficiali di greggio iraniano.
C’è inoltre sempre presente la questione del greggio russo: dopo essere stato bloccato dagli Stati Uniti e boicottato da molte aziende per paura di sanzioni, potrebbe subire ulteriori stop dall’Unione Europea. In questo caso, lo shock dell’offerta si farebbe più grave.
Scendono ancora i prezzi di benzina e diesel
Nel frattempo, sul fronte carburanti, prosegue la lenta discesa dei prezzi di benzina e diesel in Italia. Da venerdì a oggi, sulla rete carburanti della Penisola si è registrato un calo di oltre 2 centesimi al litro. Le compagnie continuano a dare sforbiciate ai prezzi raccomandati, con Q8 e Tamoil che tagliano i costi di 3 centesimi di euro.