Dal PNRR la risposta verso un sentiero di crescita

Nelle ultime ore il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha dichiarato che l’Italia è entrata in una fase di recessione tecnica nei primi due trimestri dell’anno (Ansa). E’ necessario a questo punto chiarire quanto sta accadendo. A livello di teoria economica, si parla di recessione tecnica (e non di recessione economica) quando il Prodotto Interno Lordo registra una variazione congiunturale negativa per due trimestri consecutivi. In altre parole si verifica un fenomeno, solitamente riconducibile ad uno shock esogeno, che causa una frenata nel processo di crescita economica generando, tuttavia, minori livelli di produzione con possibili aumenti del saggio di disoccupazione. A questo punto, a fronte di un normale ciclo economico che presenta fasi espansive e fasi recessive è come se, nella nostra fase di ripresa post-pandemica, la fase neo-espansiva stia incontrando un rallentamento. A tal proposito, lo scenario che si sta delineando a fronte della guerra in Ucraina e dell’aumento dei beni energetici, è una crescita del PIL lontana dalla previsione del 4% che il MEF si attende per il 2022, rischiando di far segnare, invece, valori inferiori al 2%. Fortunatamente, però, siamo ancora lontani da quella che potrebbe essere una recessione economica. Di fatto, quest’ultima, si manifesta quando il PIL tendenziale inizia a registrare variazioni negative rispetto all’anno precedente e noi, fortunatamente, siamo ancora lontani da questa situazione. Tuttavia, al fine di evitare che dalla recessione tecnica si vada incontro a quella economica, sono necessari interventi in grado di mitigare gli effetti degli shock esogeni. Il nostro Ministro Franco ha dichiarato, pertanto, che il Governo è intervenuto attraverso delle misure volte a limitare gli effetti avversi dell’aumento del costo dell’energia stanziano 19 miliardi ed attuando il sistema dei crediti d’imposta in grado di impattare positivamente sulle imprese.
A mio avviso, comunque, l’impulso che potrebbe certamente evitare l’ingresso del nostro paese in una fase di recessione economica deriva dalla corretta e tempestiva attuazione delle misure previste dal PNRR. Numerosi tavoli e gruppo di lavoro sono stati costituiti nei vari Ministeri coinvolti nelle famose 6 Missioni del Piano e che, specialmente a partire da questa primavera, inizieranno a trasformare in pratica gli studi e i progetti proposti per l’attuazione dell’immenso programma. Penso, ad esempio, al PA digitale 2026 che già dal mese di aprile aprirà la propria piattaforma (MITD) a Comuni, Scuole, ASL, Regioni, Province e Città Metropolitane per 4 rivoluzioni digitali attraverso l’assegnazione di imponenti fondi. A livello economico si genererà, quindi, un impulso di crescita sul lato della domanda che, nel lungo periodo, potrebbe far subentrare effetti sull’offerta aggregata in termini di aumento della produttività dei fattori. Se tutto ciò accadrà, di certo, la recessione economica sarà solamente il risultato di un brutto sogno.

Prof. Marco Mele
Associato di Politica Economica, Università degli Studi Niccolò Cusano
Consigliere Economico del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Sen. Giuseppe Moles
Coordinatore del Gruppo di lavoro “Mercato, Concorrenza e Innovazione”, del tavolo tecnico sulle Politiche Industriali, MISE