La cucina italiana piange Tony May. Il “re” della cucina italiana negli Stati Uniti era lo storico proprietario di sei ristoranti italo-americani che hanno fatto la storia culinaria di New York, mete del jet-set internazionale. Nato con il nome di Antonio Magliuolo a Torre del Greco (Napoli), è morto a 84 anni dopo una fugace malattia nella sua dimora newyorchese. La notizia della scomparsa arriva direttamente dalla famiglia: lascia la figlia Marisa, suo braccio destro durante l’esperienza culinaria nella Grande Mela.

Tony May e il “San Domenico”: la vera cucina italiana

Tony May era il titolare del mitico ristorante «San Domenico», al numero 240 di Central Park South. Un tempio di classe e raffinatezza tra la Settima Avenue e la Broadway Avenue, a pochi passi dalla Time Warner e dal Lincoln Center. Portabandiera della migliore tradizione gastronomica del Belpaese  il «San Domenico» ha visto tra i suoi clienti illustri personaggi dello spettacolo come Michael Douglas, Catherine Zeta Jones, Sylvester Stallone, Sophia Loren, Sharon Stone, Harrison Ford, Demi Moore, Tom Hanks, Ron Howard, Luciano Pavarotti, ma anche finanzieri, industriali, artisti e politici. Nella sua lunga carriera nel mondo della ristorazione aveva aperto locali anche sul Rockfeller Center e sulle Torri Gemelle.

“San Domenico” chiuse nel 2008 per fare posto allo “SD26 Restaurant & Wine Bar”, un ristorante su tre livelli a Madison Square Park North. Premiato molte volte da istituzioni sia americane che italiane per il suo talento ed il suo impegno nell’imprenditoria culinaria (nel 1985 aveva ricevuto il Caterina de’ Medici International Award), Tony May ha scritto un libro di successo dal titolo “Italian Cuisine: Basic Cooking Techniques”, usato anche come manuale nelle scuole di cucina”.

Tony May non ha mai dimenticato l’Italia

Nonostante vivesse negli Stati Uniti, Tony May non ha mai interrotto i legami con l’Italia, e la Campania in particolare. Torre del Greco, sua città natale, e Sorrento, erano le sue mete abituali. Proprio il primo cittadino sorrentino, Massimo Coppola, lo ha ricordato così:

Dalla terra delle sirene proviene anche gran parte del personale di sala e della brigata di cucina dei ristoranti inaugurati da May negli Usa. Una scelta che ha contributo a far conoscere nel mondo la professionalità e la cultura dell’ospitalità tipiche della nostra terra, ma anche l’autenticità dell’agroalimentare e dello stile Made in Italy“.