Gabriella Ferri morte è tra la frasi più ricercate oggi su Google perché il 3 aprile del 2004 se ne va Gabriella Ferri, l’artista romana celebre per sue interpretazioni degli antichi stornelli romaneschi. Un’icona della capitale che ha fatto del dialetto di Roma una prosa che vivrà in eterno. Gabriella muore cadendo dal balcone della casa di Corchiano, in provincia di Viterbo, in cui si era ritirata da diverso tempo, evitando contatti con il pubblico. L’ipotesi è che sia stato un incidente e che abbia avuto un malore improvviso, forse a causa dei farmaci antidepressivi che assumeva. Tuttavia nonostante le smentite della famiglia la pista del suicidio non è mai stata messa del tutto da parte dall’opinione pubblica. Oggi riposa nel cimitero monumentale del Verano, sulla lapide è scolpita una semplice e senza troppi fronzoli, voluta da suo marito, Seva Borzak: “Di notte i tuoi occhi brillavano più forte della luce di giorno, il tuo amore riscaldava più del sole”. La sua tomba è ancora oggi meta di fan e turisti, desiderosi di omaggiare la cantante che ha messo in musica Roma.
La carriera, gli inizi e i primi successi
Gabriella nasce il 18 settembre 1942 a Testaccio, è figlia di Vittorio, un commerciante ambulante di dolci ammiratore della canzone in dialetto romanesco. Gabriella ha l’ambizione di diventare una indossatrice e per realizzare questo mestiere svolge tantissimi lavori come l’operaia e la commessa. Nel 1963 conosce Luisa De Santis (figlia del regista Giuseppe, celebre per Riso amaro) e ne diviene molto amica: insieme danno vita ad un duo, con il nome di Luisa e Gabriella, che cerca di riscoprire il repertorio folk romano. Iniziano così i primi spettacoli, basati sul repertorio tradizionale della canzone romanesca (come Barcarolo romano) e su canti da osteria (come La società dei magnaccioni) e una sera, all’Intra’s Club di Milan, vengono notate dal discografico Walter Guertler, che le mette sotto contratto e pubblica il loro primo 45 giri con la Jolly, una rielaborazione del brano popolare La società dei magnaccioni.
La carriera da solista, la musica
All’apice del success, Luisa De Santis decide di ritirarsi, così inizia la carriera da solista di Gabriella Ferri. Nel 1966 esce il suo album omonimo che le consente di partecipare a una tournée negli Stati Uniti insieme ad altri grandi cantanti folk italiani come Lino Toffolo. Successivamente trionfa al Bagaglino di Roma presentando un repertorio di stornelli e canzoni popolari romane che la consacrano come la regina della canzone romana. Nel 1969 prende parte al Festival di Sanremo e si presenta con il brano Se tu ragazzo mio, in coppia con Stevie Wonder ce si piazza penultimo.
Gli anni ’70 e la tv
Negli anni ’70 Gabriella Ferri partecipa e conduce spettacoli di successo per la tv come “Questa sera Gabriella Ferri” (1971), “Senza rete” (1972), “Dove sta Zazà” (1973), “Il circo delle voci” (1974), “Mazzabubù” (1975). Dopo alcuni anni passati negli Stati Uniti, nel 1987 torna in Italia e incide la sigla del varietà televisivo “Biberon”. Nel corso della sua carriera, oltre alle più famose canzoni della tradizione romana ha interpretato, in modo personale e profondo, anche brani della tradizione napoletana e latino-americana,
Complessivamente tra il 1966 e il 2000 registra 15 album in studio.
La vita privata
Il primo marito di Gabriella è Giancarlo Riccio, giovane diplomatico sposato il 20 giugno 1967. Per suo amore si trasferisce a Kinshasa, in Congo. A causa della sua forzata inattività, Gabriella chiede però al marito di tornare a Roma dopo nemmeno un anno. Il matrimonio non ha comunque lunga durata, e dopo un periodo di tira e molla i due si lasciano definitivamente nel 1970. Durante una tournée sudamericana nel 1972 conosce a Caracas, in Venezuela, Seva Borzak, presidente della divisione sudamericana della RCA. I due si innamorano e si sposano nello stesso anno. Dalla loro relazione nasce il suo unico figlio, Seva junior.
Il ricordo del figlio Seva Borzak jr
Seva Borzak jr ospite qualche tempo di Serena Bortone nel programma Rai “Oggi è un altro giorno” ha ricordato la mamma Gabriella Ferri:
“La rivedo spesso in video e la ascolto anche a casa insieme ai miei figli. Fa parte della nostra quotidianità. Ho sei figli, tre hanno conosciuta mamma, la più grande Nadia aveva una relazione molto profonda e complice con lei, è quella che le somiglia di più e che ha seguito i suoi passi nel mondo della musica. L’ho scoperta artisticamente nell’adolescenza, prima ero molto geloso del suo lavoro perché me la portava via, l’ho riscoperta quando me ne sono andata di casa. E’ stata una musicista all’avanguardia, che ha avuto il coraggio di esplorare la cultura musicale di altri popoli, portandola a contaminare e portare nuovi spunti”.
La morte di Gabriella Ferri
Nonostante il grande successo ottenuto, Gabriella soffre di depressione che la porta ad abusare di alcool e psicofarmaci, nel 1975 tenta addirittura il suicidio. Il 3 aprile del 2004 muore improvvisamente cadendo dalla finestra di casa sua a Corchiano. La famiglia ha sempre smentito l’ipotesi di suicidio.
Seva Borzak jr ha ricordato così il momento in cui gli hanno comunicato la triste notizia della morte della mamma:
“Mi hanno dato la notizia mentre ero a Roma, dove mi ero trasferito con la mia famiglia. Ho preso la moto e sono partito, però purtroppo quando sono arrivato era già troppo tardi. Mamma era comunque in un periodo positivo, aveva ricominciato a lavorare ed era felice del mio ritorno in Italia, che avevo lasciato a 14 anni per andare a studiare all’estero”.
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