Occupanti russi avrebbero preso in ostaggio Mariana Vyscemyrska, la donna incinta che era sopravvissuta all’esplosione nel reparto di maternità dell’ospedale di Mariupol.
Lo riporta il giornale ucraino online Obozrevatel.
Blogger e modella, si pensava che la ragazza fosse stata una figurante per inscenare il bombardamento. Poi ha partorito ed è arrivata la smentita.
Oggi alcuni volontari avrebbero riferito che i parenti della ragazza hanno chiesto loro di portare lei e il suo bambino in territorio ucraino perché temono che possa essere usata a fini propagandistici dal regime di Putin.
Marianna Vyscemyrska sarebbe “tenuta in ostaggio”.
Non è chiaro se sia all’interno dei confini russi o in una delle due autoproclamate repubbliche separatiste del Donbass, ma quasi contemporaneamente alla denuncia la donna è ricomparsa in una intervista video.
Mariupol, donna incinta: l’analisi della giornalista indipendente ucraina Olga Tokariuk
La giornalista Olga Tokariuk bolla l’intervista come manipolata o montata ad arte.
Nelle sue storie Instagram, la donna – secondo quanto riporta ancora Obozrevatel – risponde all’ipotesi che quella fosse una base militare e non un ospedale:
“Non bisogna confondere l’ospedale principale con il reparto di maternità.
L’ospedale è un centro perinatale, che si trova alla periferia di Mariupol ed è stato occupato dai militari alla fine di febbraio.
Avevano chiesto a tutte le donne in travaglio di tornare a casa, chi è rimasto è stato trasferito al terzo ospedale di maternità, in cui sono stata dal 6 marzo al 9 marzo compresi.
Funzionava normalmente: c’erano personale, donne incinte e partorienti”.