Gazprom apre ai pagamenti in rubli e aumenta i flussi di gas verso l’Europa durante il mese di marzo. La notizia viene riportata da Bloomberg, riprendendo un comunicato stampa del colosso russo, e sembra sciogliere un po’ di tensione. All’interno del documento si legge come Gazprom “si impegna a fornire il gas ai clienti in linea con le richieste e i contratti sottoscritti”. Il timore di un’interruzione delle forniture era dovuto alla deadline del 1 aprile limitatamente al pagamento del gas russo in rubli, come dichiarato qualche giorno fa da Vladimir Putin. Dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov arrivano parole momentaneamente distensive:
“Gli acquirenti stranieri di gas russo hanno ancora settimane di tempo a disposizione per pagare le forniture in rubli. Mi sono state poste molte domande se questo significa che se non ci sono conferme di pagamenti in rubli, le forniture di gas saranno interrotte dal 1 aprile. No, non è cosi”. “Non c’è niente di scritto nel marmo in questo caso ma, nelle condizioni odierne, il rublo è l’opzione più preferibile e affidabile per noi’“
Payments for export supplies of Russian gas to be made in accordance with rules established by Russian Federationhttps://t.co/aKQvA37hbg
— Gazprom (@GazpromEN) April 1, 2022
Gazprom illustra il pagamento in rubli
Contestualmente, Gazprom ha annunciato le linee-guida di carattere tecnico per la conversione del pagamento in rubli, facendo seguito alle indicazioni del Cremlino. Una novità che non intacca le procedure dell’Europa, chiamata a versare i corrispettivi alla Gazprombank (esente da sanzioni). Un meccanismo difensivo al blocco operativo sul mercato dei cambi della banca centrale, le cui veci vengono temporaneamente assunte dal colosso bancario di Gazprom.
L’Italia figura tra i nove paesi che hanno visto aumentare il flusso di gas nel mese di marzo insieme a Polonia, Grecia, Turchia, Bulgaria e Croazia. Nonostante le rassicurazioni il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani sta cercando approvvigionamenti di gas per il prossimo inverno. L’obiettivo è chiaro: l’indipendenza dalla Russia.
“Non avremmo grossi problemi per i prossimi mesi caldi ma dovremmo stare molto attenti agli stoccaggi. Su questo stiamo lavorando con grande anticipo“. “Eventuali picchi di domanda potrebbero essere assorbiti modulando opportunamente i volumi in stoccaggio o con altra capacità di import“