Putin malato. La notizia, divulgata nella giornata di ieri, emerge tra le righe della lunga inchiesta condotta dal media indipendente russo Proekt. Vladimir Putin, il dittatore che ha riportato la guerra in Europa nel 2022, lo Zar del terzo millennio che continua a coltivare ambizioni espansionistiche, sarebbe malato. Nello specifico il leader russo sarebbe affetto da una forma di cancro della tiroide.
I passaggi chiave dell’inchiesta
“Dall’inizio del primo mandato di Putin, il Cremlino iniziò a nascondere informazioni sulla salute dell’allora giovane presidente, anche quando cadde da cavallo, ferendosi alla schiena”, si legge nella lunga inchiesta.
“L’anziano Putin è ora accompagnato da un vasto team di medici, tra cui un chirurgo specializzato in cancro alla tiroide”, spiega Proekt.
Insomma, si parte da elementi oggettivi, la presenza di medici specialisti di circoscritte patologie tumorali, le continue visite cui si dovrebbe sottoporre Putin per tenere sotto controllo il male, ai quali si aggiungono conclusioni più o meno per deduzione. Ne risulta un quadro ancora incerto, da calare all’interno di una guerra che, lo andiamo ripetendo sin dai primi drammatici bombardamenti, è guerra di campo e guerra di media.
Putin malato: tra indiscrezioni e verità nascoste
In questo contesto si inserisce la smentita immediata del Cremlino che, attraverso il portavoce Dmytry Peskov, secondo quanto riporta la Prdavda Russa, ha detto che il fatto non è vero. Quel che è certo è che se fosse vera l’indiscrezione rilanciata dall’inchiesta di Proekt, ne uscirebbe indebolita la figura di Putin, non più quel condottiero di ferro pronto ad insanguinare l’Europa pur di soddisfare le sue mire espansionistiche ma un uomo già avanti con gli anni, malato e forse minato anche psicologicamente dalla malattia.
Non ci vuole chissà quale sforzo di memoria per ricordare l’abile censura del Cremlino sulla notizia, ormai di qualche anno fa, della caduta da cavallo dello Zar. Fu nascosto l’incidente e le sue conseguenze. Perché uno Zar non può cadere da cavallo e, probabilmente, nemmeno farsi male.