Il 2 aprile di ogni anno, ogni stato membro dell’Onu, celebra la giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, a favore di una maggiore sensibilizzazione su questo tema per molti ancora sconosciuto. Essa, dedicata interamente alla salute, riunisce tutte le organizzazioni collocate in ogni parte del mondo per collaborare riguardo a ricerca, diagnosi, trattamento e accettazione generale per le persone neurodivergenti.

Lo scorso febbraio Gabriele Vacis, nel suo film documentario Il sentiero blu, celebrava la diversità con un racconto emozionante di un gruppo di giovani autistici sulla via Francigena. Una testimonianza sull’imparare a stare insieme tra i boschi, focalizzata sulla comunicazione tra chi manifesta attraverso la propria visione del mondo.

Non a caso il colore scelto per questa ricorrenza è proprio il blu, simbolo di conoscenza e sicurezza. Quest’ultima fondamentale per i genitori che vorrebbero per i loro figli una certa garanzia e per essere consapevoli che nessuna azione possa provocargli danni futuri.

Alla scoperta dell’autismo

Sonia Puddu, mamma di Lorenzo, un ragazzino affetto da Asperger, come ogni anno ha esortato nell’affiancare al valore simbolico della giornata un programma concreto per rendere “normale” quello che non si conosce, senza averne paura. Attraversando la provincia di Piacenza ha spronato i cittadini ad attaccare un palloncino blu fuori dalle case, nei negozi, nei supermercati e negli uffici, come gesto spontaneo per sconfiggere l’indifferenza all’autismo.

“Lorenzo frequenta la quinta elementare, ama suonare la batteria e ballare hip hop”. Sonia spiega così quanto le interazioni siano fondamentali per tutti i bambini, anche e soprattutto per chi soffre di questa sindrome. Lo spettro di Asperger è infatti una forma particolare di autismo, caratterizzata da ridotte capacità comunicative e disturbi sia dal punto di vista comportamentale che relazionale.

Da rendere reattiva su questo aspetto è invece la scuola: “Non per colpa delle inseganti di Lorenzo che sono lodevoli – precisa Sonia – ma per un sistema scolastico, quello italiano, non strutturato per rispondere alle esigenze dei bambini autistici. Proprio per questo è fondamentale creare cultura, sensibilizzare e strutturare sia a livello legislativo che educativo un sistema che sappia tutelare i bambini e le loro famiglie. Ognuno di noi può fare la sua parte in questa sfida, indossando qualcosa di blu, attaccando un palloncino fuori dalle nostre abitazione e – soprattutto – conoscere, comprendere e dialogare”.

“Chiunque può aderire a questa iniziativa – conclude Sonia – e ringrazio di cuore tutte le persone che mi hanno aiutato. Le giornate come questa non dovrebbero esistere, ma finché le famiglie saranno lasciate sole, finché non ci saranno leggi apposite e finché la diversità non verrà accettata, ogni iniziativa che possa accendere una luce su questa situazione risulta importante”.