Da giovedì sera lo Sri Lanka è colpito da pesanti proteste ai danni del governo. Il Paese sta vivendo la peggior crisi finanziaria dal Regno Unito, portando i manifestanti a riversarsi nelle strade di Colombo, la capitale. Le proteste si sono concentrate, almeno per ora, davanti alla residenza del presidente Gotabaya Rajapaksa. Sono stati bruciati due autobus e diversi mezzi della polizia, mentre dei mattoni sono stati lanciati verso le forze dell’ordine. La protesta è stata contenuta dopo alcune ore con gas lacrimogeni e cannoni ad acqua.
L’escalation della manifestazione in Sri Lanka
La manifestazione era iniziata in modo pacifico, fino a quando, secondo riportato dai manifestanti, la polizia è intervenuta per disperdere le persone. Un portavoce della polizia di Colombo ha detto a Reuters che 54 persone sono state arrestate e che cinque agenti feriti sono stati trasportati in ospedale. Quella che sta vivendo il Paese è la peggior crisi finanziaria dal 1948, portando a gravi carenze di cibo, carburante e farmaci. La mancanza di petrolio, inoltre, ha provocato lo stop del trasporto pubblico e ha portato l’azienda elettrica statale a bloccare l’erogazione di energia per ben 13 ore.
La critica mossa al presidente è quella di nepotismo e corruzione. Rajapaksa, infatti, è stato eletto nel 2019, succedendo al fratello Mahinda Rajapaksa, presidente autoritario. Da tempo, inoltre, è coinvolto in vicende di frode e corruzione. Considerato vicino ai militanti buddisti, noti per le loro persecuzioni verso la minoranza musulmana, appartiene a una delle dinastie politiche più importanti del paese, centrata intorno a sette fratelli. Esattamente come lui, anche gli altri fratelli hanno avuto importanti ruoli politici o amministrativi.