Ennesimo colpo di scena all’ATP di Miami 1000 dove l’ex n°1 del mondo Daniil Medvedev è stato eliminato dal polacco Hurkacz. Il russo è uscito sconfitto in due set col risultato complessivo di 7-6 6-3, un esito che strizza l’occhio a Novak Djokovic che resta così ancora primo nel ranking ATP.

Proprio questo tema farà rimpiangere ancor di più Medvedev che con una vittoria avrebbe riottenuto il primato in classifica; nonostante questo il tennista russo nelle dichiarazioni post gara ha sottolineato che per lui la priorità rimane vincere le partite:

“Per me era più importante vincere la partita stessa che diventare un n°1 vincendo la partita. L’ho visto più come un bonus. Quindi non mi sento come se fossi teso o altro a causa di questo. Ad essere onesti, ho giocato un sacco di partite in cui ho avuto la pressione, di diversi tipi, quindi non è qualcosa di nuovo quanto successo oggi. Non penso che l’aspetto nervoso abbia influito oggi”.

ATP Miami, la semifinale sarà Hurkacz-Alcaraz

Non c’è troppo da festeggiare per adesso per Hurkacz che, nonostante abbia eliminato Medvedev, ora dovrà affrontare l’astronascente spagnolo Carlos Alcaraz nella prima semifinale dell’ATP di Miami. Proprio quest’ultimo nella notte si è sbarazzato di Kecmanovic vincendo in rimonta una sfida strepitosa conclusasi per 6-7 (5), 6-3, 7-6 (5).

Sulla strada del 18enne di Murcia ora ci sarò proprio il polacco campione in carica in una sfida che sembra promettere davvero tantissimo spettacolo. Entrambi i tennisti hanno dimostrato classe e sangue freddo ma lo spagnolo potrà contare su un pubblico che lo ama sempre di più come lui stesso ha dichiarato:

“Pensavo di giocare in Spagna visto il tifo. È incredibile, l’energia che mi ha dato il pubblico è stata pazzesca. Penso che senza di loro oggi non sarei arrivato alle semifinali, Miomir stava giocando in modo incredibile. Sapevo che da parte mia dovevo tenere alto il livello. Ho avuto la possibilità di vincere la partita e ci sono riuscito. Ho fatto un grande scambio sul 4-5 nel terzo set, quello del 15-30. Durante il resto del match ho cercato di colpire la palla con forza per spingere l’avversario fuori dalla linea di fondo e il drop shot mi è tornato utile. Ho fiducia con quel tiro. Nei momenti difficili devi affidarti ai tiri migliori che hai”