Preside Liceo Montale: dalla ‘relazione’ col maturando alla gogna mediatica

La notizia ha fatto scalpore ormai qualche giorno fa. Da quel momento è stato un crescendo di articoli, foto, approfondimenti, testimonianze e denunce. Stiamo parlando della presunta relazione tra la Preside del Liceo Montale di Roma, la prof.ssa Sabrina Quaresima, ed uno studente dell’istituto, un 19enne alle prese quest’anno con l’esame di maturità.

Preside Liceo Montale: una condanna mediatica

La vicenda, come detto, non ha visto nessun tipo di risvolto giudiziario, né si può parlare dell’avvio di indagini preliminari. Se ne discute, si pontifica e si condanna, solo ed esclusivamente nel mondo dei media, dai social alle grandi testate giornalistiche. Dalla vicenda emerge un senso di tristezza di fondo difficilmente metabolizzabile. Perché si scopre dell’esistenza di una chat tra i due protagonisti, però lei avrebbe cancellato tutto mentre lui no, avrebbe conservato parole, immagini e audio, magari per utilizzare tutto nel momento più opportuno. Ma perché?

Sabrina Quaresima è neo assunta, ha vinto l’ultimo concorso e, stando ai fatti e a come li si sta raccontando, è la figura da demolire mediaticamente ma non solo. La vita della preside del Montale è attraversata da accuse, illazioni, insulti, eppure lei smentisce e rispedisce le accuse al mittente, giurando di difendersi con ogni mezzo da questo castello mediaticamente accusatorio anche in tribunale, se fosse necessario.

L’incontro con l’ispettrice dellUsr

Oggi Sabrina Quaresima ha incontrato l’ispettrice dell’ufficio scolastico regionale per chiarire quanto successo. Se ha sbagliato dovrà pagare. Ma la gogna mediatica, con la pubblicazione delle conversazioni private che non sono nemmeno state ancora messe agli atti, è qualcosa di veramente brutto, sconveniente, lesivo e vessatorio. Le regole in materia esistono, pensiamo all’art.329 Codice di procedura penale e all’art. 27 della Costituzione. C’è la necessità di applicarle perché esistono per tutelare sì la vittima del fatto, ma anche la persona contro cui, ben prima della condanna dei giudici, si scatena la giustizia di chi deve rendere più commerciale il suo prodotto editoriale.