Alopecia: la malattia che non è riconosciuta dal sistema sanitario nazionale. Dalla notte degli Oscar “alopecia” è la parola più googlata e diventa dunque l’occasione per fare chiarezza su questa condizione di forte disagio e vulnerabilità.
L’attore Will Smith è salito sul palco dell’Academy Awards per tirare uno schiaffo al conduttore e comico Chris Rock, dopo una battuta sui capelli della moglie Jada Pinkett Smith.

Alopecia: la malattia che non è riconosciuta dal sistema sanitario nazionale

L’alopecia areata, di cui è affetta la Smith, è una malattia autoimmune che riguarda il 2% della popolazione mondiale, ovvero circa 147 milioni di persone.

Sono i recenti dati a descrivere una fotografia tricologica abbastanza allarmante: oltre il 50% degli uomini e un numero crescente di donne soffre di calvizie e il fenomeno si manifesta sempre più spesso già in età molto giovane. Secondo il rapporto di CRLAB, uno dei principali player mondiali nel settore, il 18% delle donne, infatti, già in adolescenza soffre di diradamenti e il 70% degli uomini presenta anomalie a partire dai 20 anni.

Alopecia: la riflessione di Claudia Cassia su Radio Cusano Campus

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Autore: Giovanni De Sandre
Copyright: © Giovanni De Sandre

Con l’episodio accaduto durante lo svolgimento degli Academy Awards nasce un momento di riflessione su questa malattia che soprattutto nell’universo femminile rappresenta una vera e propria condanna.

Questo disturbo di solito colpisce la testa e il viso, attacca i follicoli piliferi e provoca la caduta dei capelli, che in genere cadono in piccole chiazze rotonde, ma in alcuni casi la perdita dei capelli è più ampia.

“Le donne che ne soffrono vengono spesso bullizzate e si trovano a  subire una vera e propria forma di mobbing” -come afferma la Presidente Associazione No Profit Alopecia & Friends, Claudia Cassia, intervenuta nella trasmissione “Geni di Famiglia” su Radio Cusano Campus, riguardo sia gli episodi di body shaming sia, in particolare, il problema specifico della patologia alopecia. Al giorno d’oggi infatti, questa effettiva malattia, non viene ufficialmente ancora riconosciuta dal Sistema Sanitario Nazionale.

Chi non vive sulla propria pelle questo disagio, non ha consapevolezza di come ci si sente; le parole sbagliate e gli sguardi di commiserazione diventano un’umiliazione e non un conforto.

Geni di famiglia

Claudia Cassia ha effettuato una fare una fotografia di questa patologia e raccontato il fortissimo disagio a essa connessa che colpisce l’universo femminile, ma non solo: clicca al LINK per ascoltare la puntata.