Stagione importante quella della Juventus e di Max Allegri. Nonostante l’eliminazione dalla Champions League per mano del Villareal, i bianconeri stanno comunque lottando per lo Scudetto. In corsa anche per la Coppa Italia, la Juve è pronta a regalarsi un gran finale di campionato. Massimiliano Allegri è intervenuto in un’intervista esclusiva a GQ per parlare della sua carriera e del suo ritorno in panchina a Torino. Tra i tanti temi toccati, anche il no al Real Madrid, pur di ritornare alla Juventus: “L’ho detto e lo ripeto: quest’anno avevo già firmato un accordo con il Real Madrid. Poi la mattina ho chiamato il presidente e gli ho detto che non sarei andato perché avevo scelto la Juventus. Mi ha ringraziato. Da quando mi ha chiamato la Juventus a maggio non ho avuto nessun dubbio”. Treni che passano poche volte nella vita, ma Max ha agito di istinto e di cuore, tornando bianconero dopo due anni dall’ultima volta. 

Le due Juventus di Max Allegri e gli anni senza allen are

Nel corso della sua intervista, l’allenatore bianconero, ha parlato anche delle differenze tra i due arrivi in panchina alla guida della Juventus: “Nel 2014 era tutto diverso; Antonio Conte aveva fatto un gran lavoro insieme alla società, vincendo tre campionati e costruendo una squadra molto forte. Quest’anno è una squadra molto diversa da quella, con molti giovani, con giocatori forti ma con meno esperienza. Il Dna della Juventus consiste nel tornare a vincere ma sapendo soffrire e avendo voglia di lottare sempre”. Spazio dedicato anche a qualche riflessione sul suo periodo di assenza dai campi: “Sono stato benissimo, a parte quando è scoppiato il Covid, come per tutti immagino. Durante il lockdown mi sono rifugiato a casa mia a Livorno. Alla fine questi due anni mi servivano: ne ho fatti diciotto da giocatore e sedici da allenatore senza mai fermarmi.