Russia Ucraina news, alla fine del trentacinquesimo giorno di conflitto, la città di Mariupol è ancora sotto assedio e martoriata dai continui bombardamenti russi, e a nulla sembrano servire i negoziati tra i due paesi.

Iryna Guley, giornalista locale e corrispondente per Cusano Italia TV dall’Ucraina racconta gli aggiornamenti da Mariupol, una città che è purtroppo ancora in testa alle notizie di giornata.

Russia Ucraina news: “Mariupol distrutta e quasi rasa al suolo”

“In un nuovo messaggio, il comandante di Azov ha comunicato che la città è distrutta, quasi rasa al suolo. Il 90% degli edifici sono già distrutti.
I russi bombardano e poi, in modo cinico, mostrano video in cui sembra che vogliono aiutare i civili. La propaganda russa funziona anche in questo modo”

L’edificio della Croce Rossa bombardato e violenze che non si fermano davanti a nulla

“Hanno bombardato tanti edifici, compreso quello che ospitava la Croce Rossa. Ma non bisogna dimenticare che ne hanno bombardato, nei giorni scorsi, anche uno con una scritta “Bambini”, ad indicare come in quel palazzo ci fossero anche dei minori.
Questo ci dice che le forze armate russe non si fermano davanti a nulla e fanno quello che vogliono a Mariupol. Ci sono arrivate notizie di violenze e donne stuprate“.

Sull’importanza strategica di Mariupol

“Il comandante del gruppo Azov ha chiesto l’aiuto del nostro governo, ma fino a questo momento la risposta è sempre stata negativa. Il governo ucraino, infatti, ha dichiarato che il dispiegamento di forze maggiore deve essere riservato alla difesi di altre città come Kiev, Lugansk o Donetsk.
Tuttavia, l’Ucraina non può permettersi di veder cadere la città di Mariupol, un porto molto importante del paese e, proprio per questo, così al centro dell’offensiva di Putin”.

Sui negoziati

“Ogni volta che i russi partecipano a dei negoziati, subito dopo bombardano il paese.
È successo anche la scorsa notte, dopo i negoziati di ieri, e anche oggi, con i bombardamenti su Kharkhiv e Dnipro.
Le affermazioni di Lavrov di oggi sul Donbass e la Crimea sono bugie e sono state smentite dal Ministro degli Esteri ucraino Kuleba, che le ha definite come sue fantasie.
La Russia ha annunciato un parziale ritiro delle truppe in alcune zone, ma molti russi non sono d’accordo con tale decisione. Cadyrov, leader dei militari ceceni che affiancano i russi nell’operazione militare, ha detto chiaramente che, per loro, i negoziati non significano niente e che loro finiranno ciò che hanno cominciato”.