Massimiliano Pani, classe 1963, è il figlio di Mina e Corrado Pani. Massimiliano ha esordito nel mondo della musica da giovanissimo, formatosi come musicista con Mario Robbiani e Celso Valli.
Si è occupato, in veste di produttore, compositore e arrangiatore di dischi, di vari generi musicali. Ha arrangiato per artisti italiani e stranieri ed è compositore e autore di canzoni di successo in Italia, Spagna e Francia.
Massimiliano Pani, infine, è anche conduttore e autore di trasmissioni televisive.
Massimiliano Pani, moglie e figli
Per quanto riguarda la sua vita privata, Massimiliano Pani vive e lavora a Lugano, in Svizzera.
Massimiliano si è sposato due volte: la prima con la fotomodella tedesca Ulrike Fellrath, dalla quale ha avuto il primogenito Axel, nato nel 1986; la seconda con Milena Martelli, dalla quale ha avuto il secondogenito Edoardo, nato nel 2004.
Pochi anni fa è diventato nonno di Alma, primogenita di Axel.
L’incontro tra Mina e Corrado Pani e il loro amore
Mina e Corrado Pani, si incontrarono nel 1962 durante una cena a Roma, il mattino dopo la cantante ricevette un biglietto: “Mi sei rimasta dentro. E ora come farò?”. All’epoca della sua relazione con Mina, Pani era sposato con l’attrice Renata Monteduro. I due attori erano separati di fatto da diverso tempo, ma non essendo stato ancora introdotto il divorzio se Mina e Corrado avessero vissuto insieme nella stessa casa sarebbero stati accusati di concubinato. Per questo motivo decisero di vivere in albergo.
Dopo la nascita di Massimiliano, la storia di Mina con Corrado Pani entrò in crisi, complici gli impegni lavorativi e i lunghi periodi di lontananza.
Massimiliano Pani racconta la malattia del padre Corrado Pani
Nella sua intervista a Oggi è un altro giorno, Massimiliano ricorda la malattia del padre, si commuove pensando alla sua forza in quegli ultimi giorni di vita: “Aveva qualcosa che le donne rimanevano molto intrigate da lui, era uno dei belli della sua generazione con un carattere affascinante perché tormentato. Mi ha insegnato il rigore, ad essere una persona seria, sul lavoro, come ha fatto lui che è stato un esempio”. E ha concluso: “La malattia l’ha vissuta con coraggio, ha scelto di lavorare fino all’ultimo, ha scelto di essere in scena fino a 5 giorni prima, ha scelto di fare la parte di un personaggio seduto sulla sedia a rotelle, lui così poteva stare seduto perché non poteva nemmeno stare in piedi con il bastone e ha recitato anche lì benissimo”.