L’incidente di Mick Schumacher durante le qualifiche di sabato in Arabia Saudita è ancora sotto gli occhi di tutti: uscito incredibilmente senza danni non ha comunque partecipato alla gara di domenica per precauzione.

Dopo l’incidente si era espresso così, non risparmiando una critica alla pista: “È interessante perché quando hai un incidente e sai che qualcosa sta andando storto, il tempo cambia un po’, sembra più lento. Ho visto il muro che si avvicinava a me e sapevo che dovevo prepararmi per l’impatto, sono stato fortunato. E’ un peccato perchè con la macchina potevo andare al Q3, però adesso devo pensare a Melbourne. Credo che ci siano delle cose che vadano esaminate, non so cosa accadrà in futuro. Ma penso che si debba discutere seriamente a riguardo”. 

L’assenza di infortuni del pilota è stata una buona notizia per il proseguo della stagione e per la Haas, che però deve fare il conto dei danni. La la VF22 è stata di fatto distrutta: muso, ala e sospensione erano inesistenti nella parte anteriore; il cambio-sospensioni e ala si è staccato dalla power unit.

Quanto è costato l’incidente di Mick Schumacher

Günther Steiner, team principal della Haas, non ha molti dubbi: “Il telaio in sé non sembra essere rotto. le infrastrutture laterali sì, ma possono essere cambiate. Ovviamente abbiamo bisogno di fare un controllo adeguato sul telaio, ma sembra che non sia così male, se devo essere onesto. Per quanto riguarda il motore, mi è stato detto dalla Ferrari che sembra essere a posto. Anche il pacco batterie. Ma tutto il resto è rotto!”. L’ingegnere italiano ha chiuso così: “Non so precisamente la cifra in denaro ma, tra cambio, la carrozzeria, i radiatori.. è un incidente che costa tra i 500.000 e il milione di dollari, direi“.

L’anno scorso in Arabia Saudita si era ritirato, mentre quest’anno non è nemmeno arrivato ai blocchi di partenza. Il pilota tedesco rimane fermo all’undicesimo posto del primo Gran Premio in Qatar