Sei membri del Consiglio di amministrazione di Italia Trasporto Aereo Spa — la società del Tesoro che gestisce Ita Airways — hanno dato le dimissioni dall’incarico. La decisione già ai vertici dell’azienda attraverso una lettera ufficiale recapitata mercoledì 30 marzo. I sei consiglieri che hanno lasciato sono Lelio Fornabaio, Alessandra Fratini, Simonetta Giordani, Cristina Girelli, Silvio Martuccelli e Angelo Piazza. Restano nel Cda il presidente Alfredo Altavilla, l’ad Fabio Lazzerini e la consigliera Frances Ouseley. Ita Airways non commenta. Il membri del Cda erano stati scelti dall’allora governo Conte 2 nell’ottobre 2020, oltre tre mesi dopo l’annuncio via social della scelta dei vertici della società (allora Lazzerini come ad e Francesco Caio come presidente).
Nella comunicazione con oggetto «Rimessione del mandato da componente del Cda di Ita» i sei membri scrivono: «Egregio presidente, le comunichiamo le nostre dimissioni dalla carica di consigliere di amministrazione a partire dalla data odierna. In questi anni abbiamo dato il nostro contributo all’avvio della operatività della società con il raggiungimento di importanti risultati consuntivati nel progetto di bilancio oggi approvato, ponendo altresì le premesse per l’avvio del processo di privatizzazione». «Nell’odierna seduta del Consiglio di amministrazione — si legge ancora — abbiamo votato tutte le delibere necessarie per regolare lo svolgimento dell’assemblea ordinaria e straordinaria della società. Riteniamo che Ita possa affrontare con decisione gli ambiziosi obiettivi che si pone. Ciò premesso con la presente noi sottoscritti ti chiediamo di rimettere il nostro mandato di consiglieri di amministrazione».
Le dimissioni di Ita e l’iter di privatizzazione
Il gesto dei sei membri del Cda avviene nel pieno dell’iter per la privatizzazione della compagnia aerea che oggi è di proprietà pubblica. Ma sulle motivazioni le versioni raccolte divergono. Secondo alcune fonti si tratterebbe di un passaggio naturale. La relazione di bilancio passa nella giornata di ieri e si è così formalmente chiusa la creazione di Ita. Adesso, quindi, inizia una seconda fase che punta alla privatizzazione e richiederebbe — secondo le fonti — modalità e strutture più snelle. Insomma: il ruolo del Cda in questa fase quindi sarebbe terminato.