Aumento spese militari: “Il Movimento 5 stelle non sottrae soldi alla gente”. Il Senatore Ettore Licheri, uno degli esponenti parlamentari più importanti della galassia pentastellata, risponde alle domande di Radio Cusano Campus in diretta nella trasmissione “L’Italia s’è desta”, senza lasciare spazio a possibili ripensamenti dopo il no netto espresso dal capo politico Giuseppe Conte.

Aumento spese militari:” Il Movimento 5 stelle non sottrae soldi alla gente”

Dopo l’incontro di ieri tra il Premier Draghi e Giuseppe Conte, che non aveva prodotto alcuna soluzione diplomatica, con il Presidente del Consiglio che aveva rinfacciato al capo politico dei pentastellati, il fatto che da Premier dei governi con Lega e Pd aveva aumentato le spese militari, oggi il Senatore Licheri ha ribadito la posizione contro le spese militari precisando che il Movimento 5 stelle “non si sente in contraddizione con il governo. La tendenza all’aumento delle spese militari, per osservare gli impegni della Nato presi nel 2014, è la dimostrazione che da parte nostra c’è la massima serietà.”

“Un Governo a un passo dalla recessione non può aumentare le spese militari”

Un passaggio difficile per il movimento di Grillo, che deve sostenere ormai fino in fondo la linea politica e allo stesso tempo non apparire come un partito che si sottrae agli obblighi internazionali, ricadendo magari in una dimensione che potrebbe essere percepita come filo putiniana. “Non abbiamo mai detto che vogliamo venir meno ad un obbligo internazionale- afferma Licheri a Radio Cusano- quello che diciamo è che, con tutto quello che è successo e sta succedendo, non possiamo far gravare sul bilancio di stato dei prossimi due anni 12 miliardi per l’aumento delle armi.”

“Contrari a sottrarre soldi a ricerca, scuola e agricoltura”

Durante la diretta su Radio Cusano Campus, Licheri ha poi marcato le ragioni del dissenso sull’impiego di queste risorse sottolineando che “il movimento è contrario al fatto di trovare questi soldi sottraendoli alla ricerca, alla scuola, all’agricoltura o alle piccole medie imprese, sostenendo che un governo che si trova ad un passo dalla recessione non possa aumentare a picco le spese militari.” Una questione di politica economica evidente quindi che viene ribadita con forza dalle parole di Licheri:” Stiamo parlando di ragionevolezza e visto che per noi la politica è rispondere ai bisogni della gente, allora dobbiamo chiederci se tra i bisogni della gente, che non riesce ad arrivare a fine mese, ci sia quello di aumentare la spesa militare.”

Come vuole passare alla storia Draghi?

Lo scontro è ben delineato, le idee sono diverse, la maggioranza è quindi a rischio, anche se si spera nella “ragionevolezza” del Premier, perché sempre secondo Licheri “Draghi dovrà ascoltare i vari ministri che a loro volta, durante la settimana, parleranno con i cittadini, in modo tale da riferire le loro richieste.”

Come vuole passare alla storia Draghi? Questo l’interrogativo malizioso che propone il Senatore in diretta radio evidenziando che “se Draghi, invece, sceglierà la strada del muro contro muro passerà alla storia come un governo che, dopo essere uscito da una crisi pandemica ed essere entrato in una crisi di prezzi, ha moltiplicato le spese militari.” Questo forse il passaggio più duro, che chiama in causa ruolo e responsabilità politiche del Premier in questa fase storica.

“Non vogliamo far cadere il governo”

Secondo quanto riportato dal Corriere della sera, un Ministro avrebbe detto che ” Conte non può rimettere il dentifricio nel tubetto”, nel senso che la politica a volte ammette che vi possano essere dei ripensamenti, ma in questo caso quello di Conte è sembrato essere più un manifesto politico che un’estemporanea presa di posizione. Come si fa quindi a tenere in piedi la maggioranza? Per Licheri non sembrano esserci problemi in quanto i grillini non vogliono far cadere il governo perché “il M5S ha sempre messo la giustizia sociale e l’etica al primo posto in tutto quello che ha fatto, anche perdendo voti. Ovviamente mettere tutti d’accordo all’interno del gruppo è difficile e sicuramente qualcuno non sarà d’accordo. Il messaggio del presidente Conte, però, è condiviso da tutti, compreso anche il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che sta facendo tanto per risolvere varie problema”.

Non rimane che attendere gli sviluppi e verificare se si tratta di vera crisi nella maggioranza.