La Russia è pronta a dichiarare una tregua a Mariupol per permettere un corridoio umanitario verso Zaporizhzhya, a condizione che Kiev soddisfi determinate condizioni e confermi l’effettivo cessate il fuoco. “Le forze armate russe sono pronte a dichiarare un cessate il fuoco temporaneo a partire dalle 10 del 31 marzo 2022, esclusivamente per scopi umanitari”, ha dichiarato Mikhail Mizintsev, capo del Centro di controllo della difesa nazionale.
E’ un’opzione che però non convince Volodymyr Zelensky. “Non crediamo a nessuno”, ha affermato il presidente ucraino, in merito agli annunci russi su una de-escalation del conflitto in alcune regioni del Paese. “Non crediamo a nessuno, a nemmeno una di queste belle frasi”, ha affermato Zelensky in un messaggio video alla nazione, aggiungendo che le truppe russe si stanno riorganizzando solo per attaccare nella regione orientale del Donbass. “Non concederemo niente – ha aggiunto – combatteremo per ogni metro del nostro territorio”.
Gli Stati Uniti hanno in serata aggiornato i media circa i movimenti delle truppe russe nelle zone del conflitto. Secondo il Pentagono le forze russe in Ucraina hanno iniziato il ritiro dalla zona della centrale nucleare di Chernobyl. Secondo fonti della difesa americana, “l’area della centrale nucleare, occupata dai russi dal 24 febbraio, è una delle zone che le forze di Mosca stanno lasciando per riposizionarsi in Bielorussia”. “Non possiamo ancora dire se ne siano andati tutti”, ha precisato il funzionario del Pentagono.
Quanto dichiarato dai funzionari del Pentagono arriva a pochi minuti dalle informazioni divulgate dalla Casa Bianca secondo cui “Vladimir Putin sia stato mal informato” sull’offensiva russa in Ucraina dai capi delle forze armate e che abbia delle “tensioni” con alcuni suoi consiglieri. A dichiararlo, confermando le indiscrezioni della stampa, è stata la direttrice della comunicazione della Casa Bianca Kate Bedingfield, secondo cui le informazioni a disposizione dell’amministrazione evidenziano invece i problemi della campagna russa in Ucraina. Durante la sua relazione Bedingfield ha poi sottolineato come l’amministrazione Biden continui a valutare opzioni per ulteriori sanzioni contro la Russia, preannunciando novità nei prossimi giorni.
Il conflitto è giunto al trentacinquesimo giorno, Russia Ucraina Draghi Putin: telefonata sulla questione energetica e sull’avanzamento dei negoziati. Al centro del colloquio, la decisione di Mosca di accettare solo rubli per l’acquisto di gas russo. Decisione che, a quanto si apprende, sarebbe stata revocata.
Intanto, ancora bombardamenti ieri notte in Ucraina, nonostante l’annuncio della Russia di una riduzione delle operazioni militari dopo il confronto di ieri. Diverse esplosioni sono state registrate a Kiev, scrive il Kiev Independent spiegando che alle prime ore di oggi le sirene sono suonate in diversi oblast dell’Ucraina, tra cui Kiev, Zhytomyr, Kharkiv, Dnipro e Poltava.
Russia-Ucraina, Draghi-Putin: colloquio telefonico su negoziati e questione energetica
Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha tenuto un lungo colloquio telefonico con il presidente russo Vladimir Putin. Al centro dell’incontro, durato più di un’ora, il punto sui negoziati di pace e la questione energetica, resa ancora più delicata dopo la decisione del Cremlino di rendere obbligatorio il pagamento in rubli per l’acquisto del gas russo.
Sul primo tema, il premier italiano ha ribadito la necessità di arrivare “al più presto” a un cessate il fuoco, per “proteggere” i civili e “sostenere lo sforzo negoziale”. Di fronte a un Putin che si è mostrato soddisfatto della posizione ucraina più disponibile a una neutralità territoriale, Draghi ha voluto, quindi, ribadire l’esigenza di un preciso segnale di de-escalation da parte russa, per poter poi discutere dei dettagli diplomatici.
Russia Ucraina, Draghi Putin: la questione del gas
In merito, poi, alla questione dei pagamenti del gas russo, Putin si sarebbe limitato a descrivere “il sistema dei pagamenti in rubli”. Tuttavia, il presidente russo avrebbe confermato quanto detto anche al cancelliere tedesco Olaf Scholz, e cioè che, per il momento, i pagamenti potranno essere ancora effettuati in euro. Del resto, come denunciato dai paesi del G7, l’obbligo dei pagamenti in rubli violerebbe i contratti siglati risultando, pertanto, inaccettabile.
Negoziati Russia Ucraina: la questione del Donbass ancora in sospeso
Occhi puntati sulla seconda giornata di trattative diplomatiche tra Kiev e Mosca a Istanbul. Nei colloqui di ieri la delegazione ucraina si è detta disposta alla neutralità, rinunciando all’ingresso in alleanze militari in cambio di appropriate garanzie di sicurezza, mentre la Russia accetterebbe un’adesione all’Unione Europea, seppur non immediata. Ma gli Usa e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si sono detti scettici sui negoziati.
Ad agitare le acque è ancora la questione del Donbass, sulla quale, oggi, c’è stato un botta e risposta tra il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov e il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleg Nikolenko. Il primo ha parlato di “significativo progresso” dei negoziati, con riferimento allo “status neutrale e non nucleare dell’Ucraina” e sottolineando come l’Ucraina, dal suo punto di vista, avesse ormai capito che “le questioni della Crimea e del Donbass sono definitivamente chiuse”. Nikolenko ha prontamente ribattuto che le parole di Lavrov indicano “un malinteso nel processo negoziale”, e che “le questioni della Crimea occupata e del Donbass saranno definitamente chiuse dopo il ripristino della sovranità ucraina”.
Russia Ucraina: tutte le news sulla guerra
Lamorgese: in Italia 75.115 profughi, rallentano gli arrivi
Dall’inizio della guerra, in Italia sono giunti 75.115 profughi dall’Ucraina: un numero che segna un calo degli arrivi. Lo riferisce il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, sottolineando che 5.600 delle persone giunte nel nostro Paese sono stati sistemati nei centri di accoglienza. Sono invece 73 le domande di protezione internazionale.
Esodo dall’Ucraina alla Russia: 492mila persona hanno attraversato il confine
Sono più di 492mila le persone che sono arrivate in Russia dall’Ucraina da quando è iniziato il conflitto in Ucraina. Lo hanno riferito le forze armate russe citate dall’agenzia di stampa Tass.
“A oggi, più di 492mila persone hanno attraversato il confine della Federazione Russa dal Donbass e dall’Ucraina, compresi oltre 100mila bambini”,
scrive la Tass citando un portavoce militare.
Bbc: ancora esplosioni vicino a Kiev
Nuove esplosioni si sono sentite questa mattina vicino a Kiev. Lo riferisce una corrispondente della Bbc, secondo la quale la giornata è iniziata con il suono delle sirene anti-aeree, seguito da forti esplosioni provenienti dai sobborghi della città che si sono sentiti anche nel centro della capitale. Anche un altro reporter britannico, sempre a Kiev, su Twitter parla di “molti colpi di artiglieria che rimbombano dai margini della città udibili fino al centro”.
Zelensky parlerà domani al Parlamento australiano
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlerà domani in collegamento video al Parlamento australiano. Lo ha detto il ministro dell’Occupazione australiano Stuart Robert, sottolineando che ”l’Ucraina sta dimostrando un coraggio e una resilienza lodevole di fronte alla guerra non provocata delle Russia”.
Hrw: Russia utilizza mine antiuomo
Le forze russe in Ucraina hanno utilizzato mine antiuomo nella regione orientale di Kharkiv. La denuncia è di Human Rights Watch, secondo cui gli ordigni esplosivi bellici vietati sono stati localizzati da tecnici ucraini il 28 marzo 2022. La Russia è nota per possedere le mine che possono uccidere e mutilare indiscriminatamente persone entro un raggio di 16 metri, mentre l’Ucraina non possiede questo tipo di armi o il suo sistema di utilizzo.
Kiev: 145 bambini uccisi dall’inizio della guerra
Sono 145 i bambini uccisi e 222 quelli feriti dall’inizio della guerra in Ucraina. Lo ha reso noto l’ufficio del procuratore generale ucraino, la maggior parte dei quali nella regione di Kiev. 790 sono gli istituti scolastici danneggiati a causa di bombardamenti, 75 dei quali completamente distrutti.
Usa: “La Russia potrebbe trattenere gli americano nel Paese
La Russia “potrebbe individuare e trattenere” gli americani nel Paese. E’ l’avvertimento lanciato dagli Stati Uniti, che hanno chiesto agli americani di non recarsi in Russia o di lasciare “immediatamente” il Paese, sottolineando che le autorità di Mosca “applicano in modo arbitrario la legge”. Secondo Washington, inoltre, ci sono state diverse segnalazioni di cittadini statunitensi “individuati e detenuti dall’esercito russo” mentre si trovano in Ucraina o mentre se ne stavano andando attraverso il territorio occupato dalla Russia.