Banca Monte dei Paschi di Siena: ” Non può restare allo Stato”. Il caso della banca italiani, finita al centro di scandali e problemi economici, viene analizzata dal Ministro Daniele Franco che si esprime nettamente sul futuro dell’Istituto: “Il mantenimento del controllo dello Stato su Mps senza limiti di tempo non è uno scenario ipotizzabile, sono molto chiari gli obblighi giuridici derivanti dalla normativa europea che impediscono questa soluzione”.

Banca Monte dei Paschi di Siena: ” Non può restare allo Stato”

Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, nel corso di una audizione alla Camera davanti alle commissioni Finanze. Il ministero dell’Economia “segue con attenzione gli sviluppi” e “si farà promotore sia nel corso del processo di ristrutturazione, si in occasione della dismissione- spiega- di soluzioni che in primo luogo mirino a salvaguardare i livelli occupazionali, in secondo luogo a salvaguardare la tutela del marchio, in terzo luogo il legame con il territorio”. Il Monte dei Paschi è “parte del patrimonio economico, culturale e sociale di Siena, della Toscana e del Paese. La dismissione deve assicurare alla banca un futuro importante nel sistema italiano ed europeo”.

La dismissione della partecipazione dello Stato in Mps

Dopo la fine della trattativa con Unicredit, è “stata immediatamente avviata l’interlocuzione con la Commissione europea per negoziare un nuovo termine per la dismissione della partecipazione dello Stato in Mps. Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, durante l’audizione alla Camera davanti alle commissioni Finanze, spiega che “l’obiettivo del ministero è conseguire una congrua proroga funzionale a consentire la realizzazione dell’aumento di capitale e, nel medio periodo”, delle iniziative per far tornare Mps “su sentieri di redditività stabilmente più elevati”.

L’intervento pubblico è stato di 5,4 miliardi

Franco ricorda che “il negoziato per il trasferimento di Mps a Unicredit era stato avviato formalmente il 29 luglio 2021″ e poi interrotto a fine ottobre per “l’impossibilità di conciliare le due parti”. Complessivamente, spiega il ministro, in Mps “l’intervento pubblico è stato di 5,4 miliardi: 3,9 miliardi destinati al capitale e 1,5 al ristoro degli investitori coinvolti nel burden sharing”.