“Coda – I segni del cuore” e un Will Smith infuocato rubano la scena della 94esima edizione della Notte degli Oscar

La statuetta per il Miglior film va a “Coda“, commedia drammatica diretta da Sian Heder e remake del film francese del 2014, recitato nella lingua dei segni, che racconta di una famiglia di pescatori muti in cui solo una figlia è in grado di parlare. La critica insorge e l’Academy, ancora una volta, sorprende tutti, facendo lo sgambetto a “Licorice Pizza”  e “Il Potere del Cane“. La Miglior regia va invece a Jane Campion per “Il Potere del Cane”Denis Villeneuve festeggia con “Dune” fa il pieno di riconoscimenti tecnici, ben sei quali: Miglior montaggio, Migliori effetti speciali, Miglior fotografia, Miglior scenografia, Miglior colonna sonora, Miglior sonoro.  Ovviamente, la serata degli Oscar è stata anche dedicata all’Ucraina con il messaggio accorato di Mila Kunis e le star che indossano un nastrino giallo e blu (nonostante la querelle iniziale partita da Sean Penn).  Serata amara per Guillermo Del toro. La sua “Fiera delle illusioni” non porta a casa nessuna delle quattro candidature.

L’Italia, invece, torna nel Bel paese con tanti sogni infranti. Paolo Sorrentino col suo “È stata la mano di Dio” cede al giapponese “Drive my car” favorito. Gli altri connazionali candidati lo seguono. Non ce l’hanno fatta Massimo Cantini Parrini candidato per i costumi di “Cyrano” (la statuetta è stata vinta da Jenny Beavan per “Crudelia”) ed Enrico Casarosa candidato per il miglior film d’animazione con “Luca“, sconfitto da “Encanto“.

A rubare la scena, però, è stata una situazione degna dei migliori action movie con Will Smith protagonista (poco prima di essere premiato come miglior attore). L’ex Principe di Bel-Air è salito sul palco per schiaffeggiare il conduttore Chris Rock colpevole di aver tirato in ballo la moglie di Smith con una battuta infelice. Inizialmente si era pensato ad una gag, ma le scuse dell’attore e il comunicato dell’Academy hanno fugato ogni dubbio.

A chiusura di una serata movimentata, l’Oscar per la miglior canzone originale finisce nelle mani della giovanissima Billie Eilish con la sua “No Time to Die” ascoltata in onore dell’ultimo canto di James Bond.