Shanghai tornerà nuovamente in lockdown, è quanto annunciato dalle autorità locali. Da lunedì, quindi, circa 26 milioni di persone si ritroveranno a dover fronteggiare nuove restrizioni. Decisione presa a seguito dello screening, effettuato con tampone antigienico rapido, a cui si sono sottoposte circa 14 milioni di persone. Il bollettino diramato dal personale medico parla di 45 nuovi casi e 2.631 asintomatici. Un numero decisamente basso, se confrontato con quello dei tamponi effettuati, ma necessario per prendere una misura cosi drastica.
Il perché del lockdown a Shanghai
Da circa tre mesi, infatti, il governo cinese sta portando avanti una strategia “zero-Covid“, prevedendo la chiusura di città ampiamente popolate anche solo in presenza di poche decine di casi. Mossa fatta per prevenire eventuali diffusioni più estese del contagio che andrebbero a creare maggiori problemi. Le restrizioni di Shanghai dureranno nove giorni e si divideranno in due fasi, in modo tale da permettere alle autorità locali di testare tutti gli abitanti. La prima fase interesserà solamente la parte orientale della città e resterà in vigore da lunedì 28 marzo fino all’1 aprile. Nella parte occidentale, invece, le misure dureranno dal’1 al 5 aprile. In questi nove giorni verrà sospeso il servizio pubblico e le attività dovranno attivare il lavoro da remoto, dove possibile, altrimenti saranno costrette a sospendere la produzione.
Mossa in controtendenza da quanto detto dall’autorità di Shanghai, che, fino a sabato, avevano escluso la possibilità di un nuovo lockdown, considerato troppo dannoso per l’economia della città.