Oscar 2022, Sean Penn sul piede di guerra. L’attore e regista ha minacciato di fondere i premi Oscar da lui vinti negli anni, se l’Academy negherà al presidente ucraino Volodymyr Zelensky la possibilità di tenere un discorso in collegamento video durante la cerimonia.

Oscar 2022, Sean Penn: “Non far parlare Zelensky sarebbe la decisione più oscena di tutta la storia di Hollywood”

È uno Sean Penn pronto a dare battaglia all’Academy, quello che prende parola a poche ore dagli Oscar 2022.
L’attore è da sempre uno degli esponenti più radicali del cinema hollywoodiano, e spesso ha portato il suo impegno civile nelle opere che lo vedono protagonista, come attore o nelle vesti di regista. Basti pensare a pellicole come Into The Wild o Milk, per il quale vinse l’Oscar come Miglior Attore Protagonista.
Oggi Penn si dice pronto a fondere quella statuetta, insieme a quella ottenuta per Mystic River di Clint Eastwood. L’attore ha dichiarato in un’intervista a Jim Acosta della CNN che sarà questa la sua forma di protesta se l’Academy non consentirà al presidente ucraino Volodymyr Zelensky di parlare durante la cerimonia.

Credo che abbiano deciso di non farlo intervenire durante gli Oscar. Non sono certo che Zelensky volesse davvero farlo, ma se è stata l’Academy a decidere di non dare parola al leader ucraino che sta prendendo pallottole e bombe per tutti noi, insieme con i bambini ucraini che cerca di proteggere, allora questa decisione sarebbe la più oscena di tutta la storia di Hollywood”.

Al momento, sembra che siano in corso delle trattative per realizzare il collegamento del presidente ucraino, ma né l’Academy né il governo di Zelensky hanno confermato la notizia.

“Spero che l’Academy non sia composta da persone tanto arroganti”

Oscar 2022 Sean Penn
Oscar 2022.

Come noto, Penn ha preso molto a cuore la crisi in Ucraina, al punto da recarsi personalmente nelle zone di guerra per dirigere un documentario dedicato alla resistenza ucraina durante l’invasione russa.
Per questo, oggi, Penn pretende che Hollywood prenda un’importante posizione simbolica nell’ambito di un evento dalla grande risonanza internazionale. In caso non lo facesse, l’attore e regista lancia un appello ai suoi colleghi di boicottare la serata e di seguirlo nel suo gesto simbolico.

“Se le cose sono andate davvero così, rivolgo un appello a tutti coloro coinvolti nella cerimonia. Mi rendo conto che si tratta del momento in cui celebrare il proprio film, ma si tratta anche di un momento in cui potersi distinguere, protestando e boicottando gli Academy Awards. Io stesso fonderò le mie statuette in pubblico.
Ovviamente, prego che ciò non accada. Prego che le persone che guidano la mia industria non siano così arroganti da considerarsi superiori e da non voler parlare con la leadership ucraina. Spero davvero che non sia questa la realtà. Ma, se dovesse essere questa, spero che i presenti si alzino e se ne vadano durante la cerimonia”.

Per approfondire temi e curiosità legate al cinema, l’appuntamento è con Buio in Sala, il sabato, dalle 18:30 alle 20 su Radio Cusano Campus.