M5S al voto 27 e 28 marzo. Conte: “non mi interessa il 50,1”. Domenica 27 e lunedì 28 marzo i cittadini saranno di nuovo chiamati a votare per confermare il ruolo di presidente e e la nuova struttura del M5S.
M5S al voto 27 e 28 marzo. Conte: “non mi interessa il 50,1”
“Rispondiamo così con un nuovo voto democratico, a ricorsi e cavilli pur legittimi che però non possono fermare la nostra azione politica”, ha detto Giuseppe Conte in un video sui social alla vigilia della votazione sulla sua presidenza.
“Non mi interessa prendere il 50,1% dei voti, anzi vi dico sinceramente che se il risultato fosse cosi risicato sarei il primo a fare un passo indietro, perché a fronte di un risultato di misura lascerei il movimento che in questo momento ha bisogno di una leadership forte di una forte investitura”.
https://www.youtube.com/watch?v=9mm9IRyjTA4
M5S al voto 27 e 28 marzo
Conte ha ribadito il suo percorso con un movimento che dice ‘no’ a un aumento massiccio delle spese militari a carico del bilancio dello Stato, soprattutto in vista del conflitto bellico internazionale tra Russia e Ucraina, sottolineando l’orientamento verso l’investimento shock sulle rinnovabili.
I malumori e i distinguo interni al partito
Conte ha richiamato alla memoria le resistenze incontrate all’interno del partito responsabili di aver prodotto alcuni malumori e distinguo. Il Presidente sottolinea più volte di non voler accettare chi rema contro le sue battaglie e l’azione politica del movimento. Chiede di non essere votato se si pensa che “il M5s debba essere nelle stanze dei bottoni anziché nei territori e fra le persone. “Non votatemi se pensate che il M5s debba diventare una forza politica estremamente moderata – arringa – conservatrice, compatibile con il passato, timorosa per il futuro.”
Impegno senza precedenti verso famiglie e imprese
Le indicazioni fornite vanno verso quelli che saranno, eventualmente, alcuni dei suoi punti fermi. Un movimento che metta in campo “un impegno dello stato senza precedenti sulla rete sostegno famiglie e imprese in crisi”, riferendosi anche alle lotte dei lavoratori e all’entrata di vigore della legge per il salario minimo.
Lo sguardo sostiene l’indignazione e la preoccupazione di fronte a un milione di “operazioni rinviate nei nostri ospedali e 20 milioni di esami diagnostici procrastinati dalle nostre strutture sanitarie a causa del Covid”.
In conclusione Conte nomina le nuove generazioni, la volontà di costruire un partito “che si batta per garantire ai nostri giovani quella protezione sociale che ha consentito a altre generazioni di costruire una famiglia, comprare casa e vivere con dignità”.