Si separano, ma solo momentaneamente, le strade tra il Bologna e Sinisa Mihajlovic. L’allenatore serbo, infatti, ha annunciato di autosospendersi dalla guida tecnica della squadra rossoblù. Durante la conferenza stampa di questa mattina, tenutasi al centro tecnico Niccolò Galli, Mihajlovic ha affermato di dover intraprendere un nuovo percorso terapeutico. Il riacutizzarsi dei problemi legati alla leucemia ha costretto l’ex calciatore di Lazio e Inter a dover fare un passo indietro. L’ultima partita di Sinisa, sulla panchina rossoblù, resta al momento la sconfitta rimediata al Dall’Ara contro l’Atalanta nell’ultimo turno di campionato.

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Le parole di Mihajlovic

Queste le parole dell’allenatore serbo in conferenza stampa: “Mi è stato consigliato di intraprendere un percorso terapeutico che possa eliminare sul nascere la malattia. Non entrerò in scivolata come due anni e mezzo fa su un avversario lanciato, ma giocherò d’anticipo per non farlo partire. Questa malattia è coraggiosa nell’affrontare uno come me. Ma gli daremo una lezione. Si può cadere, ma bisogna trovare la forza per andare avanti. La settimana prossima intraprenderò questo percorso”. Mihajlovic, inoltre, aggiunge: “All’inizio della prossima settimana dovrò assentarmi e sarò ricoverato al Sant’Orsola. So di essere in ottime mani. La mia situazione è molto diversa, sono molto più sereno rispetto a due anni fa. Mi sono fatto allestire tutto il supporto tecnologico necessario per seguire la squadra sempre e comunque. Sono certo che i ragazzi non mi deluderanno, io lotterò come sempre insieme a loro. Ai tifosi del Bologna chiedo di stare vicino alla squadra”.

L’esperienza a Bologna e la malattia

Dopo la prima esperienza a Bologna, tra il 2008 e il 2009, Mihajlovic è sulla panchina dei rossoblù dal gennaio 2019. L’allenatore è vincolato alla causa emiliana da un contratto che scadrà nel 2023. L’esperienza bolognese era già stata momentaneamente sospesa quando, nel luglio del 2019, comunicò di avere la leucemia. Il suo ritorno in panchina al Bentegodi, contro l’Hellas Verona, quarantaquattro giorni dopo l’annuncio della malattia, è il frammento che meglio riassume il suo spirito battagliero. Ora è tempo di vincere un’altra partita. La più importante.