“La Russia ha usato bombe al fosforo bianco a Hostomel e Irpin”. Questa l’accusa mossa dal sindaco di Irpin. Il primo cittadino della città satellite di Kiev non è il solo a puntare il dito contro le truppe di Mosca da un mese impegnate nella guerra in Ucraina, anche il vice capo della polizia della capitale ha diffuso un video parlando di munizioni al fosforo impiegate contro la città di Kramatorsk, nell’est del Paese. Il fosforo bianco in pochi secondi provoca ustioni gravissime ed estremamente dolorose. Quando viene in contatto con la pelle, brucia i tessuti provocandone la necrosi fino alle ossa.

Cosa sono le bombe al fosforo bianco

Il fosforo bianco è una delle tre forme allotropiche del fosforo. Di natura solida, prende fuoco spontaneamente a contatto con l’aria, dunque viene normalmente conservato sotto azoto o sott’acqua. La reazione con l’ossigeno nell’aria innesca il rilascio di calore e anidride fosforica, che a sua volta reagisce con i composti contenenti acqua (come i tessuti dell’organismo umano) sprigionando acido fosforico. L’intero processo determina disidratazione, necrosi e distruzione del tessuto colpito. Anche l’inalazione dei vapori tossici rilasciati da tali munizioni può essere letale. Secondo le convenzioni internazionali, l’uso del fosforo bianco è consentito solo a scopo di illuminazione, per spaventare o per nascondere le proprie truppe. Altro utilizzo è la creazione di una cortina fumogena, sfruttata per coprire la ritirata o impedire al nemico di avanzare, sebbene si tratti effettivamente di polveri sottili.

Secondo la Convenzione sulle armi convenzionali, il fosforo bianco rientra tra le munizioni incendiarie. Il Protocollo III (articolo 2) ne vieta l’utilizzo “in qualsiasi circostanza” sulla “popolazione civile in quanto tale, i civili isolati o beni di carattere civile”. Inoltre “è vietato in qualsiasi circostanza attaccare con armi incendiarie lanciate da un aeromobile un obiettivo militare sito all’interno di una concentrazione di civili”. La Russia ha aderito all’intera convenzione il 10 giugno 1982, quindi ha accettato il divieto di utilizzo.