Il “super raffreddore” eccolo qua. No, non è un omaggio al Piotta per la sua “supercafone”, bensì il nuovo virus influenzale che attanaglia il nostro Paese. Ma è Covid o raffreddore? Si tratta di Sars-Cov-2 o influenza? Quante persone avranno fatto questa domanda a loro stesse in caso di sintomi e prima di un accertamento diagnostico o a parenti e amici. In questo periodo, però, in Italia non circola soltanto la subvariante Omicron 2 che fa parlare di sè quotidianamente ma anche un influenza intestinale, chiamata anche “gastroenterite virale”, causata dai Norovirus e i Rotavirus.
Nel primo caso, ad esserne colpiti sono tutti, bambini e adulti, con una sintomatologia di gastroenterite alimentare; i Rotavirus, invece, colpiscono maggiormente i bambini in età pediatrica e anche quelli al di sotto dei cinque anni. In un periodo pandemico, è chiaro che riconoscere ai primi sintomi di cosa si tratta è molto complicato, anche perché Omicron 2 si può manifestare con malesseri intestinali. Il rischio di nuove infezioni, però, più che al calo di difese immunitarie è più ragionevole che sia legato ad altri fattori: l’abbandono della mascherina, delle distanze sociali, dell’igiene delle mani. Ma anche dei viaggi e degli spostamenti più lunghi. E – nel caso dell’Australia – della riapertura delle frontiere a persone che arrivano da continenti diversi portando magari virus poco diffusi nel paese.
Super raffreddore, di cosa parliamo
Secondo Ian Mackay, virologo dell’Università del Queensland, non è più vero che le malattie respiratorie siamo in qualche mpdo causate dalle temperature fredde. Non più dopo Covid-19. E infatti la grande ondata di raffreddori e influenza in Australia è avvenuta durante mesi più tipeidi, suggerendo quindi che le malattie abbiano più a che fare con i livelli di immunogenicità generali della popolazione, piuttosto che con le temperature. E anche la prevalenza – secondo la dottoressa Philippa Kaye, che ha parlato alla Bbc – è del tutto simile a quella registrata di solito nei mesi invernali pre-Covid.