Anonymous colpisce ancora. Questa volta a finire sotto attacco è stato il sito della Nestle, reo di non aver abbandonato il mercato russo a seguito della guerra in Ucraina. Un’offensiva, quella alla società svizzera attiva nel settore alimentare, che avrebbe portato alla pubblicazioni di circa 10 GB di dati. “Questa è una rappresaglia del collettivo per aver continuato l’attività dell’azienda in Russia”, il messaggio rilasciato dal movimento creato da Chrtistopher Poole, seguito dall’hashtag #BoycottNestle. Mossa arrivata al termine delle 48 ore che il gruppo aveva per decidere se lasciare o meno il mercato russo.
Anonymous, proseguono gli attacchi
Non si fermano, quindi, le “sanzioni” che Anonymous sta infliggendo alla Russia. Dal momento dell’invasione in Ucraina, il movimento si è subito mostrato attivo nella guerra al Cremlino, combattendo nel loro classico modo. Dopo i vari attacchi ai siti governativi russi delle settimane passate, la Russia aveva deciso di proteggersi limitano gli accessi internet dall’esterno. Un mossa che, almeno parzialmente, aveva aiutato a fermare questi colpi. Anonymous, però, non si è data per vinta, spostando il suo “mirino” virtuale su quelle società che, nonostante il perdurare del conflitto russo-ucraino, hanno deciso di non lasciare il mercato del Paese sovietico. A farne le spese è stata proprio la Nestle, che si è ritrovata migliaia e migliaia di dati pubblicati su Twitter.
Una mossa avvenuta dopo un altro attacco, operato dal gruppo ‘Squad 303’, il quale, qualche giorno fa, aveva messo online un sito chiamato 1920.in. Tale sito permette di mandare sms ai cittadini russi, anche in anonimato, che informano sulla guerra. Secondo il collettivo ne sono stati inviati oltre 20 milioni.