Lukashenko prepara la sua mossa

Dopo le recenti notizie inerenti a Kiev, dove i russi avrebbero sequestrato un convoglio umanitario, le manifestazioni al confine con la Bielorussia, la distruzione di dieci nuovi ospedali, le nuove sanzioni annunciate da Biden e le dichiarazioni, inquietanti, di Mosca pronta all’utilizzo di armi nucleari solo se “la nostra esistenza verrà minacciata”, si aggiunge un tassello a questa infinita guerra.

Centinaia di manifestanti hanno bloccato la dogana al confine tra Polonia e Bielorussia mandando in tilt la circolazione dei tir in tutta l’area. “Oltre alle sanzioni bisogna interrompere il commercio con l’Europa” dicono i manifestanti sventolando le bandiere dell’Ucraina. “Resteremo qui fino a quando non saranno prese decisioni”, promettono. Tra i manifestanti c’è anche chi sventola la storica bandiera bielorussa, oggi abolita nel Paese, e chi chiede a gran voce la chiusura dei cieli sull’Ucraina.

Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko sta iniziando a paventare il suo intervento militare. Gli Stati Uniti e la NATO sono convinti che la Bielorussia potrebbe  presto unirsi alla Russia. È sempre più “probabile” che la Bielorussia entri nel conflitto, ha affermato un funzionario militare della NATO. “Putin ha bisogno di sostegno. Qualsiasi cosa aiuterebbe”, ha spiegato. Le perdite russe, attualmente, ammontano a 15mila soldati, 101 aerei, 517 carri, 4 navi, oltre alle materie prime per supportare le sue unità.
Putin sta iniziando a vagliare la possibilità di assoldare miliziani dalla Siria, ma il suo storico alleato potrebbe presto fare l’ingresso sullo scacchiere internazionale. Da parte bielorussa, una fonte dell’opposizione interna ha affermato che le unità combattenti bielorusse sono pronte ad entrare in Ucraina nei prossimi giorni, con migliaia di forze già preparate a schierarsi.

La Russia ha lanciato il suo attacco all’Ucraina in parte dal territorio della Bielorussia e migliaia di truppe russe si sono ammassate nel Paese prima dell’invasione dell’Ucraina da parte del Cremlino il mese scorso. Sia Minsk che Mosca avevano affermato che si trattava solo di esercitazioni militari.

Il mese scorso la Bielorussia si è anche mossa per cambiare la Costituzione, con l’obiettivo di consentire al Paese di ospitare permanentemente sia le forze russe che le armi nucleari, anche se i funzionari statunitensi hanno sottolineato alla CNN che non hanno ancora visto alcuna prova che la Russia stia muovendo armi nucleari o si stia preparando a farlo.

Addirittura Lukashenko non starebbe più comandando il suo esercito, perché i vertici bielorussi sarebbero gestiti direttamente dal Cremlino. I bielorussi potrebbero prendere di mira la regione occidentale di Volyn, che funge da principale via di rifornimento per gli aiuti militari occidentali.